Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

In quel tempo – che è sempre il mio tempo – si coltivava la passione per il rumore e il chiasso per riuscire a sfuggire da se stessi: da quand’esiste il mondo le anime felici e deluse hanno estremo bisogno del rumore per venir distolte dal guardare la loro infelicità. Il mondo, tutt’attorno, applaude gioioso: non c’è niente di più facile da controllare di una persona infelice. Anche viceversa: nessuno è più incontrollabile di una persona che abbia la felicità nel cuore. Motivo per cui una società sognerà sempre d’esser popolata d’infelici: la controllerà meglio. É per questo che uno come il Battista, tempo al tempo, dovrà scomparire il prima possibile dalla circolazione: perchè ricorda all’uomo come disporsi per tentare di essere felice. “E’ urgente! – grida quest’anticipaticissimo profeta – Non c’è più tempo da perdere: è necessario tornare ad essere felici, perchè senza la felicità anche la vita, persino la libertà, diventeranno insopportabili”. Per tale annuncio l’accusa che gli riverseranno addosso gl’infelici al potere sarà d’essere molesto: questo suo disturbare l’uomo che dorme avvolto in una trapunta d’infelicità, non passerà tempo che glielo faranno pagare al prezzo della vita. “Chissenefrega!” – và pensando lui -: nessuno potrà convincermi che la pipì sia pioggia. Pisciatemi pure in testa, ma la pioggia ha un sapore tutto diverso”. Punto e a capo.

Non teme i rumori del mondo Giovanni: sa bene che è il timore di provocar l’inimicizia del mondo a scoraggiare un uomo dal convertirsi. Per questo, sotto il peso delle minacce, predica soprattutto la conversione: «Convertitevi, perchè il regno dei cieli è vicino!» Col punto esclamativo in allegato. La sua vita è tutta una lotta contro l’abusivismo dei rumori: “Non lasciatevi distrarre dai rumori: i passi di chi è in arrivo, pur leggeri, li potrete udire se liberate l’udito dal cerume depositatosi dentro”. Non annuncia tempi migliori questo metereologo di Dio: le sue previsioni non sono né fosche, né ottimiste. Sono l’invito ad aprir la finestra e a capire coi propri occhi che tempo farà. Il tempo che farà, nel tempo, s’è fatto il suo cavallo di battaglia: frequentando i suoi contemporanei, s’era accorto ben presto che molte di quelle anime – di ieri e di domani, anche di oggi – somiglian a quegli uomini che passano tutto il giorno dentro una camera buia, lamentando la difficoltà di trovare una luce, quando basterebbe aprire la finestra per vedere che «il regno di Dio è vicino!» Così vicino, sotto i nostri occhi, che certe volte è difficile da riconoscere proprio per la sua vicinanza, non per la sua lontananza: la sua voce, vivaddio, potrà anche eclissarsi nella nausea che segue il peccato, nel disprezzo del proprio sentirsi peccatori. “Non c’è anima – và dicendo – alla cui porta Dio si arrenda dal bussare”: la tragedia non è la pena di un’anima ma il fatto che ignori quanto la salvezza le sia vicina: «Il regno di Dio è vicino!»

Le previsioni del tempo erano sempre le solite in quel tempo, nel nostro tempo, in qualsiasi tempo: “Cielo soleggiato, mare poco mosso, venti deboli”. Previsioni che non scontentavano nessuno: pochi, invece, avevano il coraggio d’annunciare che il sole splendeva a picco, che il mare era furibondo, che i venti s’annunciavano impetuosi. Il Battista, in fatto di previsioni, scelse di non mentire a chi gli chiedeva che tempo avrebbe fatto l’indomani mattina: «Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? (…) Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco». La pagherà cara questa sua grazia della lucidità, questo gran dono della schiettezza: certe menti, nel frattempo, rimarranno troppo orgogliose per sapersi abbassare. Non s’accorgono che, dritti in piedi, nella grotta si farà fatica ad entrare, perdendosi l’appuntamento con la bellezza. “Svuotatevi! – continuò a gridare fino all’ultimo questo metereologo screanzato – una mente vuota Dio la potrà riempire: un’anima orgogliosa rimarrà impenetrabile alla grazia”. Scelse di vivere la sua fede a petto-nudo, mentre la moda pubblicizzava gli impermeabili.

(da Il Sussidiario, 3 dicembre 2022)

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile» (Vangelo di Matteo 3,1-12).

4 risposte

  1. Grazie nessuno come Giovanni Battista così vero e precursore del Cristo . Una tenerezza infinita fa questo grande Santo e Profeta che ha dato fastidio perché la verità è scomoda e va nascosta e colui che la grida è sempre malvisto colui che grida la verità è in pericolo di vita . GESU stesso fu ucciso per questo. Grazie a tutti i profeti e portatori di verità oggi noi siamo Cristiani Grazie a loro ma noi stessi dobbiamo portare verità nel mondo e fare chiarezza a chi non vede a chi non conosce verità.

  2. A volte crediamo di essere persone libere se facciamo ciò che ci pare; invece si è davvero liberi quando si conosce la verità di se stessi. E più si conoscono le proprie fragilità si resta umili, umani. La condizione necessaria per vedere la presenza di Dio che spudoratamente interviene trasformando quella ferita in feritoia dove passa la grazia.
    E lì poi la gratitudine è immensa perché altrove non si trova un amore così grande.

    1. Grazie mille della sua condivisione, signora. La cosa peggiore non è quella di perdere la libertà, ma di disinnamorarsene.
      dm

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