365 giorni.
Troppi! O forse troppo pochi. Di certo agli occhi di Dio sono come un turno di
veglia nella notte. Giorni in cui abbiamo annaffiato i germogli primaverili,
assaporato i profumi dell’estate, provato i colori dell’autunno, avvertito le
burrasche invernali. Nella natura. Ma anche nel cuore. Giorni
di fatica e di bellezza, di simpatia e d’incomprensione. Giorni di sole, di
cuore e d’amore. 365 giorni!
Giorni
nostri: sprecati, investiti, giocati, nascosti. Non usati! Giorni abitati da migliaia
di volti. Di nomi: Beppe Grillo e il suo mandare a vaff… il mondo intero! John Beer e la sua amatissima scuola
autolesionista. Alberto Poggi e Mario Alessi: fidanzata e bambino massacrati.
L’anno di Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba: un mistero di
follia. L’anno di Clementina Forleo e Luigi de Magistris: anticamente giustizia
era "uniquique suum tribuere". Anticamente!
L’anno della Juventus in serie B e della triade Moggi-Giraudo-Bettega al
capolinea. L’anno di Lele Mora e Fabrizio Corona: passando per Nina Moric riciclando
denari sporchi. L’anno della gente comune! Che ne ha le palle piene della politica. Della chiesa. Dello sport. Di tutto!
Gente esausta: del sindaco Bitonci, del maialino leghista, del muro di Padova!
Delle prostitute cacciate, dei cacciatori di prostitute, dei decreti di caccia
regionali. L’anno di Mastella Clemente da Ceppaloni: in Parlamento, nella
Camera, a Matrix, da Bruno Vespa, al TG1. Nella collezione privata manca solo
l’Isola dei famosi e A sua immagine e poi ha collezionato tutti i gettoni: che
incubo!
Giorni
di storia sacra! E questi son giorni nascosti: la nascita di Michele e le lacrime
di Elena. L’anello messo da Francesco a Beatrice e da Beatrice a Francesco: un cerchio
d’amore. La passione di Carlo: peccato, caduta, redenzione. La morte di Oreste
Benzi, il prete dalla tonaca lisa. La risurrezione di Valentina: con le
siringhe adesso annaffia i fiori. La fatica di Pino che vorrebbe scappare
perché la salita non concede tregua. Il sorriso di Chicco: bambino-poeta che
viaggia in carrozzina. L’amore di don Cesare: 93 anni di fedele sacerdozio. E
poi… i fiori che sbocciano. Il grano che cresce e la neve che scende. Il sole
che s’innalza e il melo colorato. L’alba. Il tramonto. Il gorgoglio di un
ruscello, il gre-gre delle ranelle. Anno di campane che suonano: per una
nascita. Per una morte. Per un nonnulla.
Anno di
miserie e di speranze: per noi. Per Dio: compagno fedele pure quest’anno! L’aveva
intuito Carl G. Jung, uno dei padri della psicanalisi, tanto da far scrivere
nella sua residenza di Kussnacht in Svizzera: "Vocatus atque non vocatus Deus aderit" ("chiamato o non chiamato, Dio sarà presente"). La sua presenza non
dipende da te!
Se ti
guardi allo specchio ti trovi due occhi per ammirare ciò che vai incontrando,
per dilatare lo sguardo. Due orecchi per raccogliere le voci del mondo. Due
mani per costruire una storia che profumi di sacro. Due piedi per non far
dormire la vita! Tutto in duplice copia. Tutto: o quasi!
Perché una
sola bocca: il rischio di parlare per niente va sempre di moda.
Buon Anno!
Ma che sia un anno di parole,  non di
chiacchiere!

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