Dio in battaglia e il deserto che fiorisce

A volte, abbiamo come un sacro pudore di fronte alle metafore militari. Forse, però, si rivelano antidoto efficace per evitare di “anestetizzare” il vigore di una spada doppio taglio (cfr. Eb 4, 12, da Sal 149, 6) come è la Parola di Dio!
Voi stessi. Da mangiare.

“Date loro voi stessi da mangiare”(Lc 9,13)
L’invito non è (solo) a trovare cibo per una moltitudine, una volta constatatone lo stomaco brontolante. Va oltre. Paradossalmente, il Dio-fattosi-uomo, ci invita a rientrare nel nostro essere uomini, a sentirci uomini-tra-gli-uomini, condividendone gli affanni. Se l’idea dei discepoli è di annunziare il “rompete le righe”, perché ognuno si organizzi per conto proprio, Gesù la vede in modo ben diverso. Non solo si interessa dell’integrità dell’uomo, che comprende anche stomaco e visceri, insieme con desideri, aspettative, angosce, aspirazioni, timori: intende condividere l’essere uomini, invitando anche noi a fare lo stesso.
Splendidi e benedetti

Nel libro più noioso della Bibbia (quello dei Numeri), la benedizione più bella, con l’augurio che il volto del signore splenda su di noi. Cristo condivide non solo la nostra natura, ma anche le leggi della società in cui si trova, facendo memoria della storia in cui si inserisce. Maria, nel frattempo, medita nel suo cuore, la meraviglia che accade: l’unico modo per farvi fronte!