Per sfogare l’occhio. Per trasgredire. Tanto le mogli sono tranquille, dormono serene, li pensano al bar. Secondo un sondaggio commissionato da don Oreste Benzi, l’80% dei maschi italiani va a prostitute, anche se sanno bene che sono schiave della malavita e del racket. La maggior parte sono battezzati, appartengono alla Chiesa ma non vivono nella Chiesa. Genitori che fanno gli “scambisti”: incontri tra coppie nei privè e poi porcherie a 360°. Un bordello bestiale. No, le bestie s’offendono: dovremmo cambiare aggettivo! Prima del diluvio universale la Scrittura attesta che “la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male” (Gen 6,5). A volte la storia fa paura!
Entri a Padova quando il sole si nasconde dietro la sinuosità dei colli e su un cartello luminoso t’accoglie una scritta: “In questa città è in atto un decreto anti-prostituzione”. Onore…perché indice che non tutti ci stanno a questo gioco notturno. Vergogna…perché senti che qualcosa non quadra più nella nostra società se abbiamo bisogno di queste ristrettezze. Un papà – cliente mi rassicura che i suoi bambini non lo sapranno mai: anzi, questo serve alla sua serenità. Il tradimento come medicina per la famiglia… Figurati! E la potenza dei loro occhi, il riflesso del loro sguardo, l’innocenza del loro cuore non avvertono la puzza di bruciato? Agli adulti – parafrasando A. de Saint-Exupery – non puoi parlare di bellezza, devi dire loro quanto costa la bellezza. Perché tutto deve avere un prezzo. Perché il prezzo esprime potere, possibilità. Frustrazione: comprare un corpo! Danilo Dolci, uno scrittore contemporaneo, dice che la “città nuova” nasce laddove un bambino impara a costruire impastando sabbia e sogni. Come costruisce un bambino? E’ lo stesso costruire di Dio. Ci mette tutta l’ansia, la pazienza, le vibrazioni del cuore, la speranza, la voglia di futuro e impasta la sabbia, l’esperienza di vita quotidiana, i suoi piccoli problemi, le cadute, le sconfitte, i sogni. Impasta per costruire, non per sporcare.
La legge del Sinai parla chiaro: “Onora tuo padre e tua madre” (Es 20,12). Ai figli spetta l’onore, ai genitori il compito di essere onorevoli! A me viene nostalgia di un mondo pulito…perché mi procura troppa tenerezza vedere figli orfani con genitori vivi.

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