Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Se li guardi vedi che hanno tutti una ciocca
di capelli e una treccia legata che scende fino alla guancia. Ce l’hanno tutti.
Perché? Guardali. Tutti lo stesso andazzo: scarpe slacciate, mutandoni in
evidenza, jeans a vita bassa. Se uno bestemmia, tutti a seguirlo. Uno disegna
un rutto, inizia un concerto di miseria. Tutti! Perché? La polizia costiera
scheda dei ragazzi del Fermi di Padova: nascondono hashish e marijuana, bevono
parecchio al pub. Sembra normale: i maschi si "alcolizzano" per tirarsi su, le
ragazze s’imbirrano per non sfigurare. Studio Aperto rassicura che siamo in
piena era Scamarcio. Lui che al cinema interpreta Step, ribelle dal cuore
tenero, ora lancia un nuovo linguaggio: lo slag della generazione
Scamarcio. "Paccare, ti ribalto, ho fatto pippa". Guardali in tv: hanno uno
sguardo stanco, fanno l’occhio come il pesce che pipa. Tristi perché a tre
metri sopra il cielo sono in troppi, per cui già si parla di abitare quattro
metri sopra il cielo.
E così finisci per essere uno dei tanti budini
molli, uno che nel sangue ha la grinta di un pesce bollito. Perdi la fantasia. Cioè
la capacità di creare, il brivido di scoprire, l’astuzia di immaginare, il
coraggio della novità. Perché fantasia è potere, genio, sregolatezza. Essere
vivi e sentirsi vibrare, disegnare e colorare, comporre musica e scrivere
poesie, baciare – innamorarsi – piangere. E’ il grado massimo della
personalità: la possibilità d’architettare la tua vita!
Parigi, 23 agosto ’97: un milione di persone,
per lo più giovani, hanno pregato con Giovanni Paolo II. Per molti è stata una
sorpresa, per tanti un miracolo. Il miracolo della vittoria di Cristo sull’incredulità
degli organizzatori. Si prevedevano 70.000 giovani: si sono presentati in
700.000. Perché questo errore? Perché la gente, dopo millenni di speranza, è
ancora convinta che ai giovani interessino più i rave-party,
vallettopoli, gli assalti alla polizia, le manifestazioni in piazza più che
l’incontro con Cristo. E’ la dimostrazione che gli "specialisti" dei giovani
non li conoscono al pari di Dio. La società ignora, ma Lui intuisce che le sfighe
dei giovani d’oggi sono i genitori che si separano, l’amico che muore, la
fidanzata rubata dall’amico, la paura di sbagliare, essere grassi – magri –
abulimici – anoressici, diventare rossi e vergognarsi. Lui sa che la sfiga
delle sfighe è la "vasca" perché non si sa cosa fare!
Inventarsi sfighe o sfide? All’uomo la libera
scelta…

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