Lo ripeterà domenica alle ore 16.00 nella parrocchia
di Sacra Famiglia: "Parliamoci chiaro:
tutti hanno il diritto di chiamarmi assassino"
. Lui è Alfredo Bonazzi, 78
primavere sulle spalle e il profumo della misericordia di Dio sul capo pentito.
Il 3 aprile 1960 con il cric massacra un anziano tabaccaio di Milano per un
pugno di monetine, francobolli e sigarette. La "Belva di viale Zara" ha una
storia pesante: 10950 giorni (30 anni) di galera così ripartiti: cinque di
riformatorio, ventiquattro e rotti di carcere, uno di manicomio criminale. E
una personalità esaminata da Catabeni, lo psichiatra passato alla storia per
aver fatto la perizia sul cervello di Mussolini. Entrato in galera con la terza
elementare, esce iscritto alla facoltà di Lettere a Padova. Da analfabeta a
poeta!
Un filo rosso che lo unisce al vangelo di Marisa Raciti.
Lei, splendida donna dal coraggio biblico, non prova odio, ma – tenera al
cospetto di Dio – riserva solo a Lui il potere di sciogliere il cuore dell’uomo.
Dall’altra parte Bonazzi, l’assassino graziato, cosciente che il vero perdono
solo Dio lo può firmare. E sì che la società, nel
1973, attraverso il Presidente Leone
gli ha concesso la grazia. Perdonato dalla figlia della vittima, Giuseppe Pellegrini. Ma quella notte "ho
preso la morte per mano e l’ho portata negli occhi di un uomo, mi sono messo al
posto di Dio"
. Dunque, "solo Dio potrà darmi un domani la sua
misericordia e dirmi: ti sei veramente riscattato"
.
E’ la
cenere sul capo e l’acqua sui piedi della Quaresima: un viaggio di poco meno di due metri, ma in realtà
molto lungo a compiersi. Una lezione sublime: mai disperare della conversione
anche di chi ci sembra tanto lontano. C’è un uomo che alle "cinque del pomeriggio" (Mt 20,1-19), mentre tutti i datori di
lavoro chiudono bottega, passa ancora per la piazza a chiamare. "Alle cinque", quando l’ilarità e
d’obbligo… prende la supermaritata
Samaritana al pozzo di Giacobbe; prende Matteo, pubblicano, dal banco delle
tasse; prende lo strozzino Zaccheo, la povera Maddalena da cui uscirono sette
demoni, e,…all’ultimissima ora, il buon ladrone in croce: "Oggi sarai con me nel paradiso"
(Lc 23,43). Per ognuno sceglie modi e tempi.
Possiamo sapere
dove abbiamo incontrato Cristo. Ma, dopo l’incontro, non è dato sapere dove si
va a finire.

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