Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

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Nel mondo dello scoutismo, tutti conoscono questa famosa frase, di cui ogni scout bene o male va fiero: “Semel scout semper scout”…scout una volta, scout per sempre. Quasi un marchio di fabbrica, un imprinting, un modo di essere e di cui difficilmente ci si vergogna, se incarnato nel profondo. Anzi, capita tanto spesso che, quando incroci lungo la tua storia altri scout, scatti quel feeling spontaneo perché qualcosa di più grande senti che ti accomuna, le barriere si abbassano e la comunicazione diventa più fraterna.
È però incredibile come questo mondo,a volte, sia a tratti anche così poco “credente-praticante”, quasi dimenticando quella scomoda C della sigla AGESCI, C di cattolici, di testimoni, di esempio, di praticanti, eppure così fiero e onorato di aver pronunciato quella Promessa.
Chi davanti a un fuoco, chi in una grotta, chi in vetta, chi al mare, chi in un bosco…non importa il “dove”: ciò che conta per uno scout è la sostanza e quel “per sempre”. Si pronunciano parole intrise di significati profondi, così dannatamente aperte agli altri, ad un mondo di valori, di rispetto, di servizio, di strada orientata proprio a quelle famose “periferie”, così care a Papa Francesco, uomini e donne di frontiera. Le si pronuncia con la bocca, ma tutto passa dai piedi, dalle mani, dall’esperienza e segna in modo indelebile il cuore.
Prometti fedeltà a una legge che nei suoi, fatalità, 10 articoli, che ogni esploratore conosce a memoria, abbraccia un mondo che si prende cura e porta rispetto verso se stessi,verso gli altri, verso il mondo intero stesso.“Con l’aiuto di Dio”, è questo l’incipit della promessa scout…e mi strappa un sorriso. C’era bisogno di fondamenta solide, di garanzie infallibili, di consulente invincibile, di coraggio e sostegno, di mettere la propria fragile, limitata seppur volenterosa voglia di “lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato” (B.P.)  nelle mani del Creatore, del miglior architetto, dell’Unico Uomo d’onore. Noi scout spesso dimentichiamo, però, questo dettaglio iniziale, pensando di poter essere super-uomini fai da te!

C’è anche un altro incipit nella nostra vita, oltre al giorno del concepimento, ed è un inizio che altrettanto spesso scordiamo: io, per prima, fino a non molti anni fa! Solo l’anno scorso, ho fatto una breve ricerca per assicurarmi che la data che ricordavo fosse giusta (cioè il 23 giugno) e per scoprire quale Parola fosse stata pronunciata per me quel giorno.
Il giorno del mio battesimo! L’inizio ufficiale del mio essere Figlia di Dio! Il regalo più bello, in totale fiducia, proprio come nel metodo scout, ti affido qualcosa che ancora non c’è, con la certezza che un giorno prenderà la sua forma! Nascere per non morire mai più, il dono di Eternità più meraviglioso che ci sia! Il miglior soddisfatto e senza necessità di rimborso o di sostituzione per l’usura. L’unico regalo che non scade, che non rischia di rompersi, di finire, se non in un “per sempre” indipendentemente dall’uso che vorrai fartene! Tanto liberante! L’altra sera a cena, un’amica mi ricordava che con il battesimo abbiamo già ricevuto l’essenziale, tutto ciò che ci occorre per attraversare la vita: siamo Figli e il battesimo ci dà la nostra “forma” davanti a Dio ancora prima di scoprire a quale missione più specifica sia chiamata la nostra storia qui sulla terra. È quel “passaporto” che già conduce al Paradiso, non serve altro! Dotati di tutto l’occorrente…il regalo più a “fondo perduto” che esista!
Come per la promessa scout, è data che segna l’inizio di un’avventura che passa per concretezza, per singole quotidianità, che si scopre, si dipana in un 24ore alla volta, che va coltivata, conosciuta, vissuta.
Come per la promessa che rende scout “se Dio vuole per sempre” ( dalla cerimonia della promessa) sarebbe una bomba che esplode, se anche noi cristiani vivessimo con la stessa passione e senza limiti di tempo il nostro essere Figli di Dio, eredi del Regno, destinatari certi della felicità eterna!
Sarebbe un’esplosione contaminante se incontrandoci ci riconoscessimo fratelli per “forma” davanti a Lui, per regalo ricevuto che si colora di tante sfumature, una per ciascuno. Sarebbe un incendio incontenibile se ne andassimo fieri e ne fossimo onorati per esserne parte, per gustare che c’è un “eterno” che non ingabbia, ma che libera, che apre, che sa accogliere, che ama anche rispettare una Legge, non imposta ma che sa di buono, di qualcosa da cui attingere per tendere a un cibo senza-fine.
Con l’aiuto di Dio” rinnovo la mia promessa, di donna che ha provato a “meritare fiducia perché veritiera ed onesta” (dalla cerimonia della Promessa)  e anche quest’anno mi impegnerò a “compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese” (tratto dalla promessa) per essere testimone, con la mia ammaccata vita, provando a seguire quella Parola che salva e a vivere, ringraziare e godere del mio essere Figlia di Dio!

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