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Ce li mostrano tutti avvenenti
e impeccabili. Composti e inappuntabili. Abbronzati, ricchi e accoppiati. Rimbambiti.
Mai una goccia di sudore, una smorfia a tradire la fatica, una tristezza a
declamare una sconfitta. Fan tutti così, perché oggi un giovane dovrebbe
comportarsi diversamente? Sono tramontati i tempi della vanga e del badile,
della stufa  a legna e del carro da
trainare, del posto da sudarsi e dei concorsi da preparare. Dell’alba, dell’apprendistato,
della passione. Oggi sembra che tutto sia prigioniero nelle mani di donna facilità. Hai mai osservato una pallina
sopra un piano di legno? Se il piano si sposta tutto d’un tratto, la pallina
cade improvvisa e rimbalza. Così da poterla riafferrare. Se il piano s’inclina
con un impercettibile ma continuo spostamento, giunta a terra la pallina non
troverà la forza di rimbalzare e farsi riacciuffare: rimarrà bloccata sul fondo
immobile. Ha l’apparenza della facilità l’esistenza che andiamo proponendo,
architettando, svilendo. Fino ad assistere, impotenti ma colpevoli, all’anestesia-show
che pervade l’anima giovane dell’essere umano.
Fanno tutti così: perché uscire
dal gruppo e avventurarsi a pedalare contro vento? "E’ chiaro che il pensiero dà fastidio. Anche se chi pensa è muto come
un pesce. Anzi un pesce. E come pesce è difficile da bloccare perché lo
protegge il mare"
(L. Dalla). Tra il medio levato contro il Tricolore del
Bossi ministro e l’ennesimo showbusiness della Milingocompany, l’ulteriore conferma
della facilità salita al potere. E’ così facile irridere il senso patrio, il
ricordo del sangue dietro quella Bandiera, il sudore di militi ignoti
arrancanti sulle nude rocce. Sembra intellettuale il sentenziare contro la Chiesa di Cristo, strappare
con facile faciloneria un tessuto costruito sui cocci, aizzare la folla
abbeverandola di facili scorciatoie. Ma chi spiegherà, a microfoni spenti, che
tutto questo è superficialità, dilettantismo e trascuratezza? Senza una
spiegazione anche i crimini più efferati potrebbero trovare giustificata
approvazione. E immotivate lacrime.

Pensare per non affondare.
Riflettere per non capitolare.  Disapprovare
per non essere complici. Ribellarsi per non trovarsi infelici. Un signore, dopo
l’esibizione del Milingo accoppiato, intervistato s’oscurò la faccia per non
farsi riconoscere. Quasi si vergognasse. Disapprovasse. Volesse scomparire.
Basta proprio poco per
passare dalla facilità alla vergogna.

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