Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Per la quinta volta a casa dopo New York, dopo la maratona di New York. La mia prima, spero ultima, da spettatore. Emozionante, però, perché piena di colpi di scena. Ho seguito la gara dal centro stampa, al piano 36 del palazzo che si affaccia su Columbus Circle. Vi lascio immaginare la vista su Central Park sullo spettacolo della maratona più famosa al mondo. Vi lascio immaginare quanti dei 630 colleghi accreditati da tutto il mondo fossero lì in quel momento per seguire la corsa, vi lascio immaginare le emozioni.

 

La prima il via della gara maschile. Occhi solo su Haile, vi sarete accorti che al primo km è uscito subito uno spagnolo. Nessuna telecamera ha voluto occuparsene per non perdere un attimo della corsa dell’etiope primatista del mondo e attesissimo. La seconda quando sul traguardo si sono presentati i primi due della gara handbike, perché si sono giocati la vittoria allo sprint. Le donne dovevano ancora vivere il momento decisivo, ma gli uomini al 20k cominciavano a darsi battaglia con lo strappo di Kwambai al quale ha risposto Gebresselassie poco dopo salendo a tutta sul Queensboro bridge. In fondo a quel ponte si è arreso e fermato Haile, vittima del suo ginocchio destro e della sofferenza ormai insopportabile, e dopo quel ponte si è scatenato l’inferno con una serie di allunghi pazzeschi sulla first avenue in sala stampa cercavamo notizie su Gebre e provavamo a leggere i volti dei primi 4. Mutai si era speso molto prima, sin dall’inizio con personalità ma troppi rischi, che ha pagato nel parco, Kwambai ha gestito bene la risposta al primo attacco, raggiungendo i primi un po’ alla volta ma si è fatto prender la mano ed ha provato a forzare sino alla fine del rettilineo, frenando sulla rampa del ponte che ha portato la corsa del Bronx (in quei 10k, dal 25° al 35° i migliori sono stati sempre sotto i 3′ al chilometro). Aveva già perso ma non lo sapeva ancora e noi ci stavamo interrogando mentre Gebre Gebremariam continuava a restare in coda e usciva allo scoperto solo dopo il 32k per allungare con Mutai. Era favorito e si vedeva, all’ingresso a Cenrral Park si è tolto il cappello, un gesto che mi ha ricordato Pantani, proprio come Marco stava decidendo di forzare, dietro gli altri si erano arresi, lui era spalla a spalla con Mutai e gli ha tirato il collo con un ritmo impossibile, ha volato gli ultimi 5k appena sopra i 3′ ma in un paio è scivolato a punte sui 2’45” chiudendo a un passo dal record della gara che avevo immaginato potesse centrare quando l’ho visto partire. nel frattempo Edna Kiplagat aveva vinto la gara femminile. Per l’Italia era arrivato Zanardi, stavolta non come sperava, e poi sarebbe arrivato Filippo Lo Piccolo, quindi tutti gli altri 45000. Una cosa pazzesca come al solito, tra ali di folla e rumorosi gadget regalati nei negozi negli ultimi giorni. Don Marco/Camillo galoppava per chiudere con un tempo spettacolare, quello promesso, al 302° posto assoluto, 36° tra gli italiani, che spettacolo. A è stata anche la maratona di Igor e della sua sofferenza, di Linus e del suo voluto 3.29′, di Elena con le sue 4 ore e 31′, di Paolo con il suo 3.17′, di Alessandro con crisi da fame e un gran 3.20′ e di tanti altri come Gaspare, fermato proprio alla partenza o Albino (3.42′), in lacrime come tanti. Ieri in aereo ho conosciuto anche un signore di Brescia, che a 75 anni se ne tornava a casa con la medaglia al collo. E ho pensato a Elio, che prepara Firenze e magari tra un anno potremmo portare proprio a Manhattan… Una giornata particolare e nuova, un altro traguardo dal quale ripartire. Il prossimo? Non so se a Firenze il 28 sarò in grado di correre tutta la maratona, ma ad aprile sì, a Milano me la corro magari sfidando don Marco. Ognuno a caccia del suo record… Potete venire con noi a Firenze o venire a trovarci a Milano, nel frattempo ci sono tante altre corse da correre, magari anche a Barcellona…. O in un trial da paura, alla fisherman friends strongman run o altrove. Magari proprio a New York, se volete organizziamo… Per domenica ci penso con calma, tra Milano-Pavia e mezza del lago o tapasciata… Calendario nei prossimi giorni! Ora a nanna, il jet-lag mi sfida….

 


NOTA – E’ possibile commentare questo post anche sul blog di Manlio Gasparotto cliccando qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy