Disse Rabbi Berechia: Mentre il Signore stava per creare il primo uomo, previde che da lui sarebbero derivati i giusti e i peccatori e pensò: “Se io creo l’uomo, ne verranno i peccatori; e se non lo creo, come faranno a sorgere i giusti?”. Allora il Santo, benedetto Egli sia, allontanò da sè il pensiero dei peccatori e, unitosi all’attributo della clemenza, creò l’uomo.
Giovedì 28 gennaio 2016, alle ore 20.30, avrà luogo il terzo incontro del corso di teologia “Gesù di Nazareth. I passi scalzi della bellezza“, presso l’Oratorio di Ponte di Piave (Via Roma, 64 – Ponte di Piave, TV). Il corso di teologia – dal titolo “Gesù di Nazareth. La sorpresa di Dio nella storia” a firma di don Marco Pozza – è un percorso che tenterà di presentare il Gesù dei Vangeli come l’Uomo nel senso vero e proprio, il Dio fattosi storia tra le strade della Palestina di due millenni addietro. Quel personaggio che d’improvviso ci troviamo accanto nei momenti di maggior abbandono, di desolazione e di disperata solitudine. Strutturato in due parti, nella prima l’attenzione sarà centrata sulla vicenda storica di Gesù di Nazareth, con particolare attenzione alla dimensione affettiva e umana della sua persona di Uomo e alla consapevolezza d’essere al tempo stesso Figlio di Dio, il Cristo della storia. Nella seconda parte verranno tracciate delle prospettive su come la storia dell’uomo appare dopo il passaggio di Cristo, quasi un «invito a guardarsi intorno e a dare il posto dovuto all’ombra che ci insegue contro noi stessi, nonostante noi stessi» (C. Bo). Un Cristo della sorpresa. Un Cristo inatteso. Un Cristo anche solo spiato. Per rammentare il fatto capitale della nostra esistenza di cristiani.
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