POVIA Tour 2013ridVita da cantautore

“Siamo italiani” è il suo nuovo singolo del 2013, uscito in gennaio e disponibile su iTunes, che dà il titolo al nuovo tour con cui dal 6 aprile, data in cui è avvenuto il concerto-raduno a Stazione Birra (Roma), sta girando l’Italia.

Stiamo parlando di Giuseppe Povia, cantautore che, dal 2005 (anno in cui è stato conosciuto dal grande pubblico grazie a Sanremo), lavora nel mondo della musica.

Già nella sua persona racchiude tutta l’Italia: nasce a Milano, ha origini pugliesi e toscane e abita a Firenze, patria della cultura, della lingua e della letteratura italiane (dove ebbero i propri natali le “Tre Corone” Dante, Petrarca e Boccaccio).
Forse questi “tratti” personali costituiscono un motivo aggiunto alla canzone che titola il suo nuovo impegno artistico, che lo porterà a toccare varie città d’Italia.

In attesa del concerto ad Apice (BN) di stasera, ci ha rilasciato questa intervista.

  1. Per la tua ultima canzone, SIAMO ITALIANI, hai ricevuto addirittura accuse di apologia del fascismo (anche se credo siano dovute più alle affermazioni che alla canzone). Puoi chiarire qui la tua posizione, magari specificando cosa è nato da una domanda ricevuta sulla pagina e cosa è effettivamente contenuto nella canzone?

    Tutto è nato perché un sostenitore, sulla mia pagina Facebook, mi ha chiesto che cosa pensavo del ministro all’integrazione Cecile Kyenge.
    Io ho semplicemente risposto come risponderebbe una persona normale, cioè che per me l’Italia deve essere gestita dagli italiani di fatto e di origine e che se il governo voleva fare una mossa pulita mettendo una persona nera in politica, poteva farlo facendola ministro della sanità, visto che è specializzata in oculistica e ha studiato medicina e chirurgia.
    Da queste dichiarazioni mi hanno dato del razzista e del fascista. Quindi ho dedotto che chi difende la propria patria è un razzista. Fiero di esserlo allora.
    La canzone “Siamo Italiani” è stata giudicata populista perché non guarda ai problemi della nazione. Tuttavia, mi sembrava troppo scontato entrare nella lunga schiera degli artisti che parlano male dell’Italia.
    L’Italia è bella e va difesa. Se fossi il capo dell’Italia, chiuderei le frontiere per almeno 3 anni e tornerei alla moneta sovrana. Sarei di sicuro un dittatore, né di destra né di sinistra però [ride, n.d. C.].

  2. Un tour nelle piazze. Fammi un bilancio (pro e contro) di questo modo di “portare in giro” la musica live, sulla base della tua pluriennale esperienza.

    Le piazze sono difficili perché incontri gente di tutti i tipi, soprattutto moltissime persone che non ti conoscono.
    È una grande sfida ogni volta che salgo sul palco ed ogni concerto che faccio non è mai uguale ad un altro.
    Alla fine, tutte le persone che arrivano con il pregiudizio, poi mi applaudono e cambiano idea. Lo vedo anche dal numero delle chiavette USB (che contengono la registrazione del concerto stesso) che vendiamo a fine concerto1.

  3. Essere presenti soprattutto nei posti piccoli consente due cose che non tutti considerano. La prima è portare la musica dovunque, anche nei posti meno conosciuti. La seconda è poter conoscere zone poco note, ma non meno belle dell’Italia. Tutto questo è in tema con il tour di quest’anno. Pensando anche ai tour passati, ricordi in particolare qualche località di cui hai potuto ammirare la bellezza naturale e/o artistica?

    Amo ogni posto in cui vado; lo amo per 3 motivi:
    1) perché chi mi invita ha il piacere di avermi;
    2) perché giro l’Italia e mi rendo conto di quanto è bella anche nei particolari;
    3) perché la gente dei piccoli posti mi dà un sacco di energia!

  4. Nella tua canzone “È meglio vivere una spiritualità” metti alla berlina una certa idea di religione. Ma il problema vero è l’uso o l’abuso? È possibile farne uso senza diventarne ossessionati, oppure, come per le droghe, non ne esistono di “leggere”?

    Secondo me, bisogna stare attenti a non confondere religione con religiosità. La prima, quando interpreta alla lettera i libri della fede porta i popoli al rischio d’integralismo, la seconda invece porta i popoli ad un credo buono e spirituale.

  5. Esiste un Povia lettore? Leggi libri, oppure non ti piace? Se sì, hai un genere e/o uno scrittore preferito?

    Sì, leggo poco, ma leggo.
    Mi piacciono molto Tiziano Terzani e Paulo Coelho.

  6. Il tuo rapporto con i giornalisti: amore/odio? o solo uno dei due?

    I giornalisti veri non esistono, perché ognuno di loro (giustamente) fa solo il gioco dell’editore per cui lavora. Quindi non ci sono quasi mai domande serie.
    Il rapporto è sempre 10 a zero, naturalmente per me (ride, n.d. C.). Loro mi criticano e io li attacco…

  7. Una band di musicisti non di grido, ma molto preparati e pronti a tutto. Quanto è importante il lavoro in team, nel risultato finale?

    I ragazzi che lavorano con me sono bravi ragazzi e questa è la cosa più importante. Sono musicisti fortissimi sia nello strumento che nella testa.
    Non bevono, non si drogano e sono pieni di voglia di fare. Sempre attenti e sempre pronti ad accontentare qualsiasi mia richiesta o esigenza. Sul palco tutto questo poi si vede e fa la differenza.

  8. Quale dovrebbe essere oggi la preparazione di un giovane cantautore che si affaccia nel mondo della musica?

    Un cantautore a 360 gradi quale sono io, deve essere in grado di poter parlare di tutto e non solo di alcune cose. È un dovere.
    Se vedo qualcosa che non mi torna e sono ispirato o profondamente colpito, ci scrivo una canzone. Non mi piace fare le cose a tavolino o fare cose solo per vendere.
    Mi dicono “canta, non fare politica”… io invece canto e faccio politica. Anche parlare d’Amore è politica. La politica è dappertutto, tranne che in politica.

  9. Come nasce una canzone? Hai un “metodo” fisso, oppure dipende da canzone a canzone? Riconosci un ruolo all’ispirazione oppure no? E alla tecnica?

    Una canzone, per me, nasce dal titolo. Prima devo sapere di cosa voglio parlare e poi c’è tutto il resto.
    Non esiste tecnica per me… non ho studiato teoria!

  10. Quale dovrebbe essere oggi la preparazione di un giovane cantautore che si affaccia nel mondo della musica?

    Uno che vuole intraprendere il mestiere del cantautore deve avere la dedizione e il tempo al 100%. Naturalmente avere anche un lavoro parallelo.
    Chi non ha mai lavorato sotto gli altri, difficilmente può far emozionare o riflettere la gente.

  11. Daresti una canzone tua da cantare a qualcun altro? se sì, a chi?

    Sì, mi piacerebbe scrivere per gli altri; dipende dalle persone e soprattutto dipende dall’impegno e dalla voglia che uno ha nel farsi consigliare.

  12. Il rapporto con il CMM di Grosseto. Illustra il progetto di collaborazione con il CMM di Grosseto. Com’è nata e quali obiettivi si propone?

    Il CMM di Grosseto è una scuola di musica che esiste dal ’94. Dall’anno scorso abbiamo introdotto la sezione Cantautori e lo spirito che vogliamo infondere è quello di valorizzare la figura del cantautore, che ormai – negli anni – è stata un po’ messa da parte. Non insegno a scrivere le emozioni, però posso aiutare i giovani cantautori a sviluppare ciò che hanno di buono. È un percorso lungo, quello del cantautore!

  13. Un breve viaggio nella tua discografia. Scegli una canzone delle tue che rappresenti: 1) l’amore coniugale, 2) l’amore amicale, 3) il malgoverno, 4) l’ipocrisia.

    1) Due Navi
    2) L’amicizia
    3) Come fai
    4) La pecora

  14. Qual è il tuo pubblico?

    Il mio pubblico è quello che viene ai concerti ed è di tutte le età: da 0 a 150 anni!! È un pubblico pulito, che ha voglia di divertirsi, di emozionarsi ma anche di riflettere.
    È un pubblico intelligente.

  15. Un bilancio di questi anni vissuti nella musica.

    Buono, tanti premi vinti, tanti consensi non ipocriti. Tornassi indietro rifarei tutto uguale. Sono uno che o lo ami o lo odi: non c’è via di mezzo.


Biografia
Giuseppe Povia nasce a Milano il 19 novembre 1972. Inizia a scrivere canzoni molto presto ed impara a suonare la chitarra da autodidatta. Il suo percorso musicale si sviluppa attraverso l’esperienza dal vivo e la partecipazione a diverse esibizioni e concorsi.
Nel 1999 si iscrive all’Accademia di Sanremo ed arriva in finale.
Nel 2003 vince la XIV edizione del Premio Città di Recanati (oggi Premio Musicultura) con il brano “Mia sorella” (canzone che tocca il tema dell’anoressia e della bulimia) elogiato da alcuni dei più grandi poeti d’Italia contemporanei come Alda Merini, Fernanda Pivano, Dacia Maraini.
Nel 2005 partecipa, fuori concorso, al Festival di Sanremo con la canzone “I bambini fanno ooh…”.
Nel 2006 vince la 56° Edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Vorrei avere il becco” e pubblica il secondo album “I bambini fanno ooh… la storia continua” che raggiunge il disco d’oro per le oltre 45 mila copie vendute, e che contiene il singolo “T’insegnerò”, dedicato alla prima figlia Emma.
Nel 2007 esce il terzo album “La storia continua… La tavola rotonda”, dal quale viene estratto il singolo “È meglio vivere una spiritualità”.
Nel 2010 partecipa alla 60° edizione del Festival di Sanremo con la canzone “La verità” e pubblica il suo sesto album, un Ep intitolato “Scacco matto”.
Ad aprile 2012 viene pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo “I ‘bambini’ fanno rock” da cui viene estratto il singolo “Ricordi” ed ha inizio l’estate live con “I bambini fanno rock tour 2012” che lo vedrà protagonista in molte piazze italiane.


Queste le prossime date del suo tour

  • 13 giugno – Contrada Santa Lucia, Apice (BN) – Piazzale Santuario Sant’Antonio da Padova
  • 2 luglio – Pianella (PE)
  • 6 luglio – Luzzano, fraz, di Moiano (BN) – Piazza San Nicola
  • 28 luglio – Cisternino (BR)
  • 2 agosto – Borgo San Lorenzo, fraz. di Orte (VT) – piazza Calefati
  • 14 agosto – Casaprota (RI)
  • 15 agosto – Teora (AV) – largo Europa
  • 16 agosto – Villa Santo Stefano (FR) – piazza Umberto I
  • 21 agosto – Villa San Pio X, fraz. di Spinetoli (AP) – Piazza Parrocchiale (Via Morino di Villa San Pio X)
  • 24 agosto – Palermiti (CZ)
  • 14 settembre – Monti (OT)


 


Note
1 Si tratta di chiavette a forma di bracciale, gadget disponibile da quest’anno ed acquistabile alla fine dei concerti dell’artista.

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