Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Breve e rapida incursione, per scaricare pensieri e parole prima di scaricare carboidrati (piacevolissimi: pranzo e cena al ristorante ieri… Il Carpaccio alle 13, pizzeria Monopoli alle 21: lavoro e piacere ma sempre tra amici). Oggi dovrò correre almeno 90 minuti, ma va bene così visto che la domenica in queste settimane mi sono sempre e soltanto dedicato alle gare sui 10k, anche questa settimana, a Milano, alle 11, correrò soltanto sui 10.000 metri quindi in settimana i tre allenamenti principali sono un progressivo non breve – partenza lenta e finale magari appena brillante – e un medio insieme a un fartlek (minuto veloce e minuto lento) per tenere un minimo di condizione. Farò la stessa cosa a New York, visto che giovedì prossimo si decolla insieme a don Marco ma visto pure che a Manhattan in gara ci sarà soltanto lui. Io a New York mi accontenterò dell’allenamento che faremo insieme – siete tutti invitati – il venerdì mattina, della corsa della pace il sabato e di un buon allenamento il lunedì mattina, sempre a Central Park.

 

Oggi si corre, quindi. E si prepara Firenze, i numeri stanno crescendo e l’hotel è quasi pieno. Mancano pochi dettagli, ma sul pullman c’è ancora spazio, come in zona partenza. la squadra cresce e gli amici crescono. Da ieri in squadra con noi ci sono anche quelli di Triono, una crema (dopo le maglie della Reebok e altri materiali) che Paolo e Graziano assicurano possa aiutare a correre con minor fatica. In questi mesi loro saranno presenti a tante manifestazioni e corse per spiegarlo, a noi hanno dato una buona scorta di prodotto: lo testeremo anche noi, in allenamento e in gara, per valutarne gli effetti. Domenica a Fidenza ne ho distribuito un po’, lo farò ancora perché non posso mica usarlo tutto io e poi sono interessato e voglio capire se e quanto funziona. A Berlino io sono andato bene, meglio, vorrei capire se è stato anche merito di questo sistema che tanti di voi conoscono e del quale parleremo ancora meglio più avanti.
Domenica a Milano, prima o dopo la Media Running Challenge ho altri regali da fare, perché mi sono arrivate delle calze da gara. Anche in questo caso materiali prodotti in Italia e studiati per migliorare prestazioni e comfort: l’azienda in questo caso si chiama Bee1 (ha migliorato i suoi prodotti con atleti del calibro di Marco Olmo) . Ne avrò con me domenica e poi a New York e poi a Firenze, perché come sempre se qualcuno propone qualcosa a me lo propone alla squadra, al Gazzetta Runners Club ed a tutti i suoi amici. A me basta sapere, poi, cosa ne pensate per poter valutare e raccontare il valore di questi prodotti. Cosa mi piace ora? Che siano italiani, sia la ricerca della crema sia la confezione delle calze: italiani sia lo studio sia la produzione. Sono materiali – magari – più cari di altri per questo motivo, e per questo motivo io ho bisogno di capire se valgono quel che penso possano valere.

Ora esco e corro. Poi dovrò chiamare il mio prete volante, il mio don Camillo, che ormai spero stia scaricando verso la sua prima grande maratona internazionale. Don Marco è caricatissimo, sia per la gara sia per il libro che sta scrivendo, una storia per ragazzi e per le scuole, una storia di sport e di educazione nel quale ci impegniamo insieme, perché vorremmo che l’esperienza della corsa, lo sforzo e la passione che ciascuno di noi e di voi ci mette ogni volta possa arricchire la crescita dei nostri ragazzi.

PS – Ieri io e Cristina e gli altri amici non siamo riusciti a trovare Luigia, data e ora si erano persi tra gli sms e le email, avremmo brindato alla sua prestazione al Montestella. La troveremo domenica mattina, insieme a tutti voi, all’Arena per una corsa che è più importante di altre: non è agonistica ma ha una classifica però quel che più conta è la beneficenza, quel che tutti insieme sapremo raccogliere per le Fondazioni che costruiranno progetti grazie a tutti voi.


NOTA – E’ possibile commentare questo post anche sul blog di Manlio Gasparotto cliccando qui.

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