Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Anniversario 2017

Sono passati anni ormai, da quando il bambino irrequieto, dallo sguardo furbo e birichino, è diventato ragazzo e poi uomo.
Non ho avuto l’ardire – né la possibilità – di conoscerti bambino, osservare i tuoi giochi infantili e scorgere, nel tuo sguardo ipervolitivo, i sogni che – sicuramente – accarezzavi fin d’allora. Né ho potuto condividere con te i dubbi, le perplessità o le mille domande che macerano l’animo di ogni adolescente, anche quelli più spavaldi e strafottenti (anzi, forse, quelli più di tutti gli altri!). Ti conobbi molto dopo, ormai prete, complice un tuo post sulla “follia di diventare preti nell’era del Codice da Vinci”, che avevi scritto, nel 2006, in occasione delle ordinazioni sacerdotali nella tua diocesi di Padova.
Ancora adesso, mi domando che cosa ti abbia fatto scegliere questa strada. Le incomprensioni, i rifiuti, le ostilità non sono mai mancate. Probabilmente, anche le crisi ed il silenzio di Dio.  Perché la fede vera è fatta anche di questo. Tuttavia, nei tuoi occhi scorgo ancora gli occhi innamorati del bambino che guarda il cielo e si domanda cosa ci sarà nel domani. Con immutato stupore e candore, quella fede bambina  – nel significato più spontaneo e bello del termine – è ancora dentro i tuoi occhi ed è ciò che trasmetti alle persone che ti incontrano e presso le quali ti fai testimone di quel Dio che si è fidato di te.
Il talento non ti è mancato mai (e ne sei sempre andato orgogliosamente e consapevolmente fiero) né la sfacciata caparbietà di inseguire i tuoi obiettivi, qualunque essi siano (diventare prete, correre una maratona, scrivere un romanzo od un libro di teologia, oppure, ancora, mettere in piedi un sito che valorizzi le tue aspirazioni giornalistiche).

Sin dal periodo più acerbo, il tuo sacerdozio si è segnalato per l’audacia delle tue iniziative ed il grande carisma, ma anche la radicalità di una proposta che ha sempre cercato, pur nell’umana debolezza, di essere saldamente ancorata al Vangelo di Cristo ed alla scuola di Maria.
Non sono mancati fraintendimenti, gelosie, invidie, quando non tentativi di esplicita ostilità nei tuoi riguardi. Com’è prevedibile, di fronte ad una persona capace di non sottrarsi ad una scelta fatta, pur senza mai negare  né nascondere – a sé ed agli altri – le difficoltà che essa può eventualmente comportare. Non per tutti è stato facile comprendere l’onestà e l’autenticità  dei tuoi intenti, né tu spesso hai dato loro una mano in questo. Tuttavia, non è neppure mancato il provvidenziale appoggio di persone che abbiano saputo volerti bene così come sei: rotto!
Del primo incontro che ebbi con te, un ricordo mi rimase impresso: in una chiacchierata – tutto sommato – tranquilla ed informale, avesti l’ardire di esplicitare palesemente come ogni cristiano sia chiamato al martirio. Non a tutti è chiesto, perché non tutti si troveranno in situazioni tali da richiederlo: ma chiunque si dica cristiano, dovrebbe essere pronto a dare la propria vita, pur di rimanere fedele, nel caso ciò gli sia richiesto.
Credo che questo dettaglio dica della tua aspirazione alla santità, più degli studi di teologia che ti sono valsi l’appellativo con il quale puoi presenziare in tante trasmissioni televisive. Cresciuto alla scuola di Giovanni Paolo II, “maratoneta di Dio”, ne hai seguito le orme e, nutrito alle sapienti parole di Benedetto XVI, ti sei messo all’opera, cercando sempre di conciliare la precisione della parola, con la coerenza della concretezza, necessità quanto mai inderogabile, a fronte del tuo ultimo luogo di lavoro. Difficile, infatti, trovare un luogo più ardente del desiderio di verità ed autenticità di una patria galera, in cui s’incrociano destini e speranze di un’umanità ferita, ma che si ostina a ricercare uno spiraglio di luce anche nel dolore più atroce.  

La certezza più dolce è poter vedere – ancora oggi – in quegli occhi una fede bambina, dal passato contadino e montanaro, cresciuto tra affetti familiari semplici ed autentici, disposta ad accrescersi e fortificarsi alla scuola dei poveri cristi.

6 giugno 2004 – 6 giugno 2017: Buon Anniversario, don Marco!


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