Contornati da risa, glamour e istantaneo rimbalzo virtuale ritornano, dopo il grande
successo dell’annata scorsa, nuove puntate della "Generazione Youtube". Vittime
screditate la scuola, la città, la civiltà. C’era una volta la trasgressione:
sposando la quale si prendeva la distanza da comportamenti e convinzioni
valoriali dominanti. Oggi, forse, la trasgressione c’avvisa di un mutamento
sostanziale: di stile, di pensiero, di clima. Che qualcuno impaurisce e qualche
altro interroga. Abbandonata la trasgressione creativa, immaginativa e
fantasiosa che tante invenzioni ha spinto, sembra quasi che oggi il trasgredire
necessiti di non condividere più nulla con la decenza. Con l’educazione. In
settimana il Mattino ha raccolto due
immagini: lo studente in classe e quello alla fermata dell’autobus. Entrambi
fonte di ilarità nei loro coetanei per siparietti a sfondo sessuale. Con
bestemmie allegate. Casuale? Forse no, se si pensa che ieri si moriva in
pubblico e ci si baciava in privato. Oggi ci si bacia in pubblico e si muore nel
nascondimento. Dando quasi il sentore d’essere a corto di creativa
immaginazione anche nell’arte sana del far ridere. Davanti agli occhi campeggia
una generazione giovane che vive tra due opposti: da un lato un concetto di
privacy altissimo sempre sull’orlo delle querele e dall’altro una
spettacolarizzazione dei sentimenti dominante nel modello dei reality show. E non solo. Tra le due, un’anima
che si va infiacchendo. E un’intelligenza a rischio di concentrazione. Immagino
e avverto la fatica dell’educatore nel trasmettere il sapore dell’amor cortese,
di Vitruvio e di Manzoni, della sete di Dio e della fame di Verità ad un popolo
in tutt’altre faccende affaccendato. Ma dobbiamo convincerli che un cervello giovane
può spingersi oltre i maccheroni, i panzerotti e le oscenità varie. Ecco perché
a fine ottocento nel nord-est nacquero scuole, tutt’oggi in corso d’opera, che
misero come radice del sapere l’educazione del cuore, la cura dello spirito, la
passione per l’interiorità. Persuasi che il cuore non è solo affetto, istinto e
passione ma anche il centro della volontà e delle decisioni.
La stampa li condanna: dopo averli magari stuzzicati.
Ma scrutandoli il boomerang ritorna sibilando il suo nome: esempio. Delicatezza
e tatto. Educare allo stile è impresa assai ardua e composita. Soprattutto nel
campo della sessualità. Perché avvertiamo che non si può più usare il lessico
della "cicogna" a ragazzi che a scuola studiano formule chimiche, protocolli di
Kyoto e scudi spaziali. E nel web raccontano le loro prodezze. In molti casi
solo virtuali ma che, nascostamente, gridano d’essere interpretate e tradotte.
Dietro un video, un’azione, una scemenza c’abita sempre un volto, un cuore, una
storia. Con lineamenti, il più delle volte, che sono l’esatto contrario di ciò
che ostentano. Abitiamo un periodo storico geniale: ma rischiamo di perdere
l’aggancio con la storia per una caduta di stile. Non per quoziente
intellettivo.
Attualmente ci pensano le Borse Mondiali a rallentare
il tutto: immaginazione compresa. Forse sarà proprio la lentezza riacquistata a
rendere ragione di chi ribadisce che oggi la vera trasgressione è la normalità.