Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Copia di Pellegrini Coraggiosi

La musica non smetterà di suonare

 

“Sono goccia in mezzo al mare / Non mi voglio accontentare / Una nota basta a questa melodia / Che ora guida dolcemente la vita mia” (“Il meglio di me” New Horizons)

Cristina e Paolo sono due dei tantissimi adolescenti appassionati di musica che sognano di trasformare questa passione in un lavoro vero. Il mondo dell’arte e della musica è stato colpito nel suo epicentro durante quest’anno. Esso esiste solo in rapporto ad altri che ne possano godere, non sussiste da solo.  “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.”  È la sua bellezza intrinseca ed ispiratrice, che permette all’anima di immaginare mondi nuovi, di godere della vita.
Di fronte ad ogni evento negativo o sfidante, il bivio rimane sempre lo stesso: abbandonare la strada imboccata, mollare la presa, rinunciare, accontentarsi sfiduciati, oppure non smettere di cercare un modo per non tradire se stessi, per dare voce alla fiamma che arde dentro. 

La cosa più dura, però, è stata sicuramente smettere di suonare. Io sono musicista e i miei colleghi lo sanno: musica significa suonare insieme.
Personalmente ho dovuto smettere con il coro, con le band fra amici, con l’orchestra della scuola, ma pensiamo anche a chi, con la musica, ci ha costruito la propria carriera. Quanti artisti, in tutti gli ambiti, stanno facendo la fame sentendosi abbandonati dalle istituzioni? Anni di studio e di pratica gettati al vento, perché – diciamoci la verità – tutto ciò sembra un tunnel senza uscita
. Tante certezze sono crollate e molti progetti sono volati via. Se prima sognavo l’adrenalina dei concerti e le emozioni sui palchi, ora, che ho visto come la pandemia ha penalizzato molte categorie di lavoratori, tra cui i musicisti, per un attimo ho pensato che forse è meglio rinunciare ai grandi sogni e accontentarsi di una professione diversa, ma più stabile e sicura. Perciò, che dobbiamo fare? Nasconderci e accontentarci anche di ciò che non ci piace pur di sentirci “al sicuro”, o rischiare e rincorrere ciò per cui sentiamo di essere nati?
Anche se questo periodo ci ha sbattuto in faccia la realtà con tutti i suoi difetti, non dobbiamo mai e poi mai smettere di sognare, di credere, di sperare perché, proprio la pandemia, ci ha mostrato, sollevando quel velo di illusorie convinzioni che copriva la vera essenza di questa vita fuggevole e incerta, che niente è certo, niente è dovuto e niente è per sempre. Il denaro, il vizio, le ricchezze, il potere, la fama. Abbiamo solo la salute, il tempo e l’amore. Siamo passeggeri.”

Siamo pellegrini, è vero, ma, come ci ricorda con forza Cristina, siamo anche portatori e custodi di doni che non possiamo zittire indifferenti. Questo scandalizzerebbe l’amore. Non smettiamo di alimentare la follia della speranza nei nostri giovani. Il tempo è davvero breve.

Per me è stato anche un anno di creatività e di dedizione per il lavoro / sogno che sto coltivando. Sono riuscito a ricostruire il mio mind-set da zero, ed ora, dopo più di un anno, sono molto contento dei miei risultati: sia dei miei 600 ascolti sui social, sia degli altri traguardi: scoprire come si usano i vari programmi di registrazione o come si fa un beat.

Dietro alle quinte, si nascondono impegno, fatica, costanza e dedizione. Tra le pieghe dell’apatia, della depressione o dell’indifferenza con cui spesso dipingono i nostri adolescenti, si celano anche tanti giovani che, con coraggio e tenacia, lottano per quello in cui sognano.
Il pellegrino è coriaceo, non smette di macinare chilometri e non smette di chiedersi: “sono vivo per fare cosa? Per cosa vale la pena vivere?”
È il grande tempo delle scelte per i nostri ragazzi, teniamoli accesi affinché non vivano da anestetizzati, ma sempre abbiano quella santa imprudenza che lancia nel domani. Noi non smettiamo di sostenerli e di testimoniare, a nostra volta, come si vive da uomini redenti e liberi.

 


Il sogno è che questo spazio possa diventare strumento anche per molti ragazzi. Per questo motivo, è stata aperta una mail apposita in cui ogni adolescente può condividere il buio che ha vissuto e che vive, ciò che ha scoperto in questo tempo, ciò per cui ringrazia come pure i sogni che lo abitano, le preoccupazioni. oppure può condividere qualche pensiero o risonanza dopo aver letto gli articoli già pubblicati. 
Qui, se lo volete, potete inviare commenti, riflessioni, condivisioni.


Introduzione: Adolescenti in DAD: quando uno schermo non basta #IN-ASCOLTO

Sezione “VOCE DI UNO CHE GRIDA NEL DESERTO”:
1. POSSO URLARE? #IN-ASCOLTO 1
2. EMPATIA, DOVE SEI? #IN-ASCOLTO 2

Sezione “SENTINELLE DEL MATTINO”
3. Chiamato a guardare in alto
4. Altari come punti cardinali
5. Vite allo specchio

Sezione “PELLEGRINI CORAGGIOSI”
6. Custodi di sogni, anche nelle tempeste


 

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