Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Fragile: è la foglia del fico lambita dal vento, il filo d’erba carezzato
dalla brezza mattutina, il cristallo di Boemia che abbellisce l’entrata,
l’orologio svizzero che ingioiella il polso, il ciclamino vivace in giardino,
la costruzione con i Lego dell’asilo, la collezione degli Swaroschi della
mamma. Ma fragile è anche la carezza e il bacio, l’amicizia, la stretta di mano
e la pacca sulla spalla. Fragile è l’anziano e il soldato, il papà, il nonno e
il bambino. Solo i super eroi sono infrangibili! Fragile è la vita stessa
dell’uomo. E solo sui "prodotti" che sono tali s’affigge con lo scotch il
biglietto: "Attenzione, fragile". Perché
nella fragilità giacciono i lineamenti della bellezza.
Erto, Bilbo, Cesco e Cloud non saranno più semplici nomi, affettuosi
travestimenti, teneri ri-battesimi di quattro ragazzi qualsiasi. Martedì
pomeriggio la piazza di Camisano richiamava quel pezzo di strada – reso celebre
da un Uomo che dichiarò sconfitta la morte – che dal Golgota scende a picco sul
sepolcro di Gerusalemme. Il silenzio addolorato, gli sguardi inteneriti, le
parole troppo povere in una giornata disturbata solamente da voli di rondini
che recano – pure loro silenziose e composte – l’annuncio di un’imminente
primavera.
"Gesù, vengo a Te con il mio Angelo. E’
lui che mi accompagna e mi protegge. Sei tu, Angelo, che mi vuoi bene"
. Sono parole estrapolate dal diario di Cloud e che
il fratello ha regalato come testamento di cui far tesoro. Forse nelle
discoteche o nei campi da calcio, lungo le strade, nei pub o nell’oratorio, in
classe, seduto sul motorino o ad inseguire qualche ragazza dallo sguardo
misterioso…non lasciava trasparire sguardi verso l’Alto. Ma alla sera, giunto a
casa, nel diario parlava con il suo Dio. Con l’Angelo. Si tuffava dentro la sua
anima. E lì affiggeva gioie e speranze, dubbi e trasalimenti, sorrisi,
tristezze e angosce. O, semplicemente, raccontava la sua voglia di vita, la
sete dei sogni, la bellezza di inventarsi un futuro. Fragile è l’anima di un
giovane! Così fragile che s’affidano i lineamenti ad un diario per il pudore di
tratteggiarli in compagnia. "Attenzione,
fragile"
: solo Dio riesce a tradurre senza tradimenti la composizione che
questi ragazzi avevano ideato nel loro cuore.
Hanno rubato l’ultimo applauso donando gli organi: perché la vita chiede
vita per continuare ad essere vita.
Con un invito: parlate con Dio!
Usate un diario: forse un giorno potrebbe diventare pagina di vangelo!

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