Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Non è stato facile ma è andata. Domenica a Milano, una corsa benefica – davvero: 50.000 euro raccolti e donati a Laureus e Fondazione Monza e Brianza per la mamma e il suo bambino – e un migliaio di persone sotto l’acqua a tutta velocità. Peccato soltanto per i bambini, che non si sono goduti tutto quello che era stato preparato per loro: clown e intrattenitori sotto il tendono hanno fatto il massimo, ma lo spazio del campo di calcio era off-limits per pioggia a catinelle. Sarà per il 2011, per ora complimenti a loro e complimenti a chi ci ha pensato perché trovare il modo di far fare sport a tutta la famiglia – perché i ragazzi avevano giochi e disegni ma anche la gara – è il modo migliore per far crescere il nostro mondo.
Io? 43’50” davanti a tanti amici e nella scia di Antonio Ruzzo e Sandro Orlando. Il primo (Il Giornale) sarà con noi e con Smarathon Onlus a Firenze, il secondo (Il Mondo) sta già volando a New York. Ho visto tanti amici correre e divertirsi, ho visto e inseguito mia figlia Irene che correva ma si divertiva poco – con la sua amica Bea – sotto la pioggia, però ha corso e ci ha messo grinta. un’esperienza che spero voglia ripetere in futuro perché averla a fianco, averla in macchina al mattino presto (insieme alla sua mamma, che anche stavolta si è inflitta 10 chilometri…) e poi al ritorno verso casa mi fa sentire completo.

Oggi lavoro e viaggio, domattina io e don Marco – Peppone e don Camillo – siamo in Regione Veneto, dove il nostro prete volante riceverà un premio e una spinta verso la sua prima maratona a New York, ma anche e soprattutto un grazie per la passione che ci sta mettendo nel suo parlare ai ragazzi (ma anche agli adulti) su quel che lo sport può fare per loro. Io continuo a lodare la corsa per quanto faccia bene al fisico ed alla mente, lui continua a lodare il signore per questo strumento che fa bene anche all’anima. Insieme parliamo linguaggi differenti con un unico sottofondo, la strada e le scarpe da corsa – ma se non le calzate, come l’amico Lorenzo che da tempo corre con quelle a 5 dita e presto gli faremo raccontare la sua esperienza a piedi (quasi) nudi… – per un percorso dentro di noi e attorno a noi. Alla scoperta di noi stessi e dei nostri amici, delle persone che ci passano a fianco e condividono anche solo per un momento la nostra vita e la nostra emozione.
Questo è la corsa, questa è anche la maratona. Questa è New York ma questa sarà anche Milano 2011 – vi aspetto in tanti ad aprile, il 10 aprile: alla conquista della città con la 42,195 ma anche soltanto con la staffetta benefica: quest’anno cresce e si moltiplica, non potete mancare. Organizzatevi! – che è diversa perché la gente che la vive e che la circonda è diversa. Noi dobbiamo riuscire ad appropriarci delle nostre strade e della nostra vita. Ora basta, bagagli: zaino col pc per il lavoro, trolley e via. A Venezia. E poi giovedì in aereo a New York: domenica don Marco Pozza scatta nella prima wave, la prima onda, con pettorale arancione. Il numero? a domani, così potrete seguirlo online,
m

 


NOTA – E’ possibile commentare questo post anche sul blog di Manlio Gasparotto cliccando qui.

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