Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato
Stefano-De-Martino-Belen-Rodriguez

PADOVA – A seguito del clamore mediatico seguito alla notizia della mia possibile partecipazione al matrimonio di Belen Rodriguez e Stefano de Martino del 20 settembre prossimo, specifico quanto segue:

a) Non ho mai dato per certa la mia presenza ma ho semplicemente dato la disponibilità a don Roberto Cavazzana – parroco/amico che ha seguito il loro cammino di preparazione – di celebrare questa cerimonia al posto suo. La mia disponibilità, come ho fatto presente telefonicamente alla signora Giorgia Matteucci (wedding-planner del matrimonio), era legata ad una semplice condizione: poter incontrare i due fidanzati personalmente prima del giorno del loro matrimonio. Tale richiesta, fatta nella giornata di giovedì, a questa sera non ha ottenuto risposta ma solamente rimandi. Sono venute dunque a mancare le condizioni per fare in modo che un sacramento – e un sacerdozio intero – non venga triturato dal gossip. Capisco i loro impegni (ai quali ho assicurato di venire incontro) ma ritengo anche serio celebrare il matrimonio con uno stile che sia uguale e rispettoso per tutti, soprattutto per quei giovani che in questi anni ho seguito nel loro percorso di fidanzamento e di matrimonio.

b) La mia scelta è dunque una questione di stile, laddove per stile intendo un modo di vivere il mio sacerdozio che sia all’altezza di una scelta fatta per amore nove anni fa. Le migliaia di ragazzi/e che ho incontrato quest’anno nelle scuole, nelle piazze e nelle chiese – gremite fin quasi in maniera inaspettata – mi raccontano di una sete ardente di ideali forti e di gesti imbevuti di significati profondi: quasi un desiderio che l’eroico diventi quotidiano e il quotidiano diventi eroico. Riterrei triste, alla fine della mia esistenza, sapere che la storia di quaggiù mi ricorda solo perché ho celebrato questo matrimonio. Mi piacerebbe, piuttosto, che venissi ricordato come un prete che ha fatto di tutto per servire Dio nel volto dei poveri al fianco dei quali mi sta chiedendo di camminare. Magari non riuscendoci mai, ma tenendo sempre vivo il mio desiderio giovane ed entusiasta di provarci.

Per quanto mi riguarda non sarò io a celebrare questo matrimonio. Questa mia decisione, presa dopo aver celebrato oggi il matrimonio di Marco e Valentina (e ieri quello di Silvia e Alberto), non toglie nulla alla validità di una scelta che i due prossimi sposi hanno fatto: ritengo don Roberto una persona giovane e capace di parlare al cuore della gente. È una scelta che ribadisce semplicemente una mia convinzione: non ho la pretesa di cambiare il mondo e nemmeno di insegnare la vita a nessuno. Faccio solamente di tutto perché un certo tipo di mondo non cambi me.
Agli sposi auguro una vita all’altezza dei loro sogni. A tutti i giovani che guardano a loro come dei modelli auguro di essere sempre protagonisti della loro esistenza. Senza mai permettere che qualcuno/a firmi la vita al posto loro.

Con una preghiera sincera e un abbraccio!

don Marco Pozza
www.sullastradadiemmaus.it

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