Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Questa notte ho fatto un sogno
Il Signore Gesù ed io stavamo camminando sulla strada insieme. Per un bel pezzo di strada le orme di Gesù procedevano accanto alle mie, ma le orme lasciate dal Signore erano ben impresse, marcate, solide, decise nella direzione. Io al contrario, lasciavo orme distratte, a zigzag, con pause, ripensamenti, giravolte, cambiamenti di direzione. Per un bel po’, camminavo così, ma gradualmente le mie orme si avvicinarono sempre più a quelle di Gesù e cominciarono ad avanzare in modo parallelo.
Io e Gesù come due amici, fianco a fianco.
Sembrava tutto perfetto, ma poi intervenne un altro cambiamento.
Le mie impronte che prima si disegnavano nella sabbia accanto a quelle di Gesù ora erano impresse dentro le sue. Nelle sue grandi orme, le mie orme erano più piccole, ma io e Gesù cominciavamo a procedere come una persona sola. Andai avanti così per un bel po’, poi gradualmente intervenne un altro cambiamento.
Le mie orme, dentro quelle più grandi, crebbero fino a coincidere con quelle di Gesù. Ora c’era soltanto una serie di orme sulla sabbia: Gesù ed io camminavamo come una persona sola. Sembrava andare tutto bene, ma poi improvvisamente ritornarono una seconda serie di impronte. E c’era qualcosa di strano! Le nuove impronte andavano a zigzag, giravano e rigiravano, si fermavano, facendo diversioni bizzarre. Ero meravigliato, dubbioso. Il mio sogno finì e mi svegliai turbato.

Incominciai a pregare.
«Signore, ho capito la prima situazione, con i miei andirivieni e le mie soste. Ero un cristiano incerto, ma volevo imparare. Tu camminavi in modo sicuro ed hai aiutato me a camminare con te». «È giusto!» disse Gesù.
«E quando le mie orme piccole erano dentro le tue orme grandi, io stavo imparando a camminare sui tuoi passi, a seguirti proprio da vicino». «Bravissimo! Hai imparato bene e in fretta».
«Quando le mie impronte sono diventate identiche alle tue, significa che ero diventato tuo discepolo in tutto». «Esatto!»
«Ma, allora, Signore, che cos’è capitato poi? Sono tornato da capo? Le impronte separate e soprattutto quelle che facevano tornanti e giravolte».
Ci fu un attimo di silenzio e poi con un sorriso nella voce, il Signore rispose: «Quelle? Oh, ma ero io che danzavo felice intorno a te!».

Buongiorno! E non può che essere un giorno buono!

* Da stamattina nella sezione Il Vangelo della domenica ogni lunedì troverete l’omelia della nostra parrocchia. Sarebbe bello, dopo essere stati a messa la domenica, trovare qualche minuto il lunedì mattina per condividere un pensiero in parrocchia. Agli inizi dell’era cristiana il cristianesimo s’accese proprio così: passandosi la Buona Notizia che rimbalzava di cuore in cuore.
Ti aspetto: e passa P(p)arola!

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