Giovanni Papini, uno noto scrittore del nostro
secolo, diceva che "l’uomo per innalzarsi
ha bisogno di mettersi in ginocchio"
. Agli albori del terzo
millennio…un’apparente assurdità. Non per tutti! Per Mons. Sandro Panizzolo e i
suoi ragazzi (qualcuno già prete) più che un’assurdità è una scommessa. Tanto
che questa sera (ore 20.15) riapriranno il Seminario al mondo dei giovani
raccogliendo la sfida evangelica di quel vecchio papa che, posto di fronte alla
stanchezza del mondo, scrisse: "Alzatevi,
andiamo!"
. Non sognano di convertire il mondo, ne tantomeno una città.
Tengono una sola urgenza: annunciare all’uomo che la storia non è finita! Coraggiosi perché stregati da un Volto che li
rende sentinelle dai messaggi freschi per un mondo che si sente già vecchio.
Sono i brividi dei primi inizi…è il vangelo che non vogliamo più testimoniare,
perché rischioso: affiancarsi come nella strada che portava ad Emmaus,
accogliere l’adultera, farsi invitare dalla curiosità di Zaccheo. Rischioso! Ma
non impossibile! Giorni fa Massimo Cacciari (che qualcuno ha accostato ad Andrè
Marlaux quando disse: "Io sono un ateo naturalmente cattolico") è sembrato dar
loro man forte sostenendo la funzione terapeutica di quella preghiera in un
certo senso affascinante anche per un ateo!
D’altronde è da millenni
che la conclusione è sotto gli occhi di tutti: il cristiano esiste o scompare
con la preghiera!

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