Lo spreco tenace di Dio

Virgulto in terra arida

La liturgia della domenica che precede la Pasqua prevede, come prima lettura, il quarto carme del servo del Signore di Isaia (capp. 52-53), che la tradizione cristiana ha riletto alla luce del kerygma  cristiano di morte, passione e risurrezione di Cristo: Gesù, come il servo, ha sofferto, ma, nella risurrezione, è stato rivestito della gloria […]

Voi stessi. Da mangiare.

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“Date loro voi stessi da mangiare”(Lc 9,13)
L’invito non è (solo) a trovare cibo per una moltitudine, una volta constatatone lo stomaco brontolante. Va oltre. Paradossalmente, il Dio-fattosi-uomo, ci invita a rientrare nel nostro essere uomini, a sentirci uomini-tra-gli-uomini, condividendone gli affanni. Se l’idea dei discepoli è di annunziare il “rompete le righe”, perché ognuno si organizzi per conto proprio, Gesù la vede in modo ben diverso. Non solo si interessa dell’integrità dell’uomo, che comprende anche stomaco e visceri, insieme con desideri, aspettative, angosce, aspirazioni, timori: intende condividere l’essere uomini, invitando anche noi a fare lo stesso.

Il tempo ai tempi di TikTok

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Gli studenti non solo sembrano dipendenti dallo smartphone, ma appaiono fagocitati, inghiottiti, divorati da un strumento che non sanno controllare. Per chi educa, resta la grande sfida di guidare i giovani al corretto utilizzo del telefono. Partendo da noi, dando l’esempio di un uso moderato e consapevole del mezzo, portandoli a riflettere sul tempo come dono e kairos, cioè come tempo che si presenta sempre come supremo, da cogliere, gustare e far fruttare, più che da buttare o da perdere. Educhiamoli educandoci, imparando insieme che anche il tempo è un dono di Dio, poiché il tempo è la vita stessa e merita di essere vissuta perché porti molto frutto, senza che nulla vada sprecato.

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