Ritmi indiavolati e vicende santissime

Sono le parole che, da tantissimi anni, adoro ascoltare appena dopo la lettura del Vangelo dell’Epifania: quello che parla di comete, Magi e di macellai come Erode. Sono parole che assomigliano ad un “allegato” al Vangelo, identiche ad un file in calce ad un’email. Parole che può leggere il prete, un diacono o un cantore: […]
Marco Pantani (Magno)

I suoi gesti, nel tempo, erano diventati una sorta di liturgia: lui, Marco, era il sacerdote fondatore di questa liturgia, costruita attorno ad un unico arnese: la bicicletta. Seppure laica, aveva tutti i connotati propri di una liturgia: gesti che, ripetuti nel tempo, diventavano memoria, tempo, litania della meraviglia. Gesti semplicissimi: gli occhiali gettati sulla strada, […]
Occhi a Gerusalemme

Un attimo di perplesso imbarazzo Ormai dovrei aspettarmelo, dopo anni di ciclicità liturgica. Prima o poi, arriva il suo momento.Eppure, ancora adesso, quando è il suo momento, un minimo di perplesso imbarazzo si presenta ancora. Perché l’ingresso in Gerusalemme nel pieno dell’Avvento, ai primi di dicembre, quando fuori è inverno e percepiamo (quasi con sollievo, […]
La fregatura della moviola

Qualche giorno fa ho celebrato il battesimo di una mia prima volta: la mia prima volta in uno stadio. In quaranta (e passa) annate, non avevo mai messo piede dentro uno stadio per assistere ad una partita di calcio: “Un pò di svago non ti fa male! – mi scrive un amico – Sali in […]
Ascensione e prospettiva

Ascensione: naso all’insù, ma piedi pronti a camminare. Con Cristo, nella Chiesa.
3/Il cristianesimo eretico di Salvatore

«Quattordici!»Dal pollice al mignolo della mano destra: cinque.Dal pollice al mignolo della mano sinistra: altri cinque, fanno dieci.Dal pollice all’anulare della mano destra: più quattro.«Quattordici!»Annunciato dal suo garrito, un gabbiano bianco si posa sulla grata della cella. E’ quella di Salvo, lo strabico della III^ sezione: «L’uomo è un gabbiano, misterioso e bianco, in cerca […]
Il funerale di Pietro

C’è la nebbia su piazza san Pietro. Non è, però, la “nebbia in val Padana”: è la nebbia che cala per costringere il cuore a sentir ciò che l’occhio umano non vede. Non vuole vedere, o non permette a ciò che ha veduto di essere creduto. A salutare Giovanni Paolo II c’era il vento: a […]