Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Ospitalità per cuori turbati

Filippo, uomo di desiderio, esterna quello di scorgere il volto di Dio. Se dovessi pensare qualcosa che caratterizzi l’uomo è proprio questo: il desiderio. «Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”. Il tuo volto, Signore, io cerco»[4] domanda il salmista che, con il suo, rivela un po’ anche i desideri del nostro cuore. Nel volto di Cristo, che è volto del Padre, possiamo intravvedere il vero volto dell’uomo, che si concretizza in quel comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.

Come finferli dopo una burrasca

Forse che la società del tempo, la loro società, aveva cercato in tutti i modi che si spegnesse l’incendio che ardeva nel cuore di queste persone. Loro, però, non si erano dati per vinti: “Nella cenere c’è ancora della brace, non molliamo: cerchiamo di ravvivare il fuoco!” Fu per questo che, sentendo parlare della figura […]

Dio «ultimamente» si è stancato

Dio si è stancato. Con quest’incredibile annuncio inizia, ogni anno, l’anno. Si è stancato pesantemente, stancato “di brutto” come direbbero gli uomini. Non è tanto la stanchezza di chi, per alzarsi dal letto, ha dovuto fare uno sforzo tale che, per la stanchezza, si rimette a dormire. La sua è una stanchezza diversa, la stanchezza […]

Addormentarsi senza il desiderio addosso

Glielo raccomanda il bravo curato alla coppia di sposi che il giorno dopo si affacceranno all’altare come di fronte al panorama più mozzafiato: “Per quanto riguarda l’orario, mi raccomando: un po’ di ritardo fa bene all’appetito, tien desta la sorpresa. Troppo, però, crea nervosismo. Ecco: i cinque minuti stanno bene, di più non troverete più […]

Lasciare le impronte

Chiesero non come conseguenza di un animo curioso, ma perchè colmi di quella malizia che li rendeva ipocriti allo specchio di Cristo. Che, puntualissimo, li smaschera in quattro e quattr’otto, trovando pure il modo di dirglielo in faccia: «Ipocriti, perchè volete mettermi alla prova?» Lui vedeva qualcos’altro, vedeva qualcosa di più dietro quella semplice domanda. Coglieva il […]

Marco è il nome più bello del mondo

C’è un giorno, tra gli oltre trecento dell’anno solare, che mi riscalda il cuore. È secondo soltanto al giorno del mio compleanno, il memoriale della mia venuta al mondo: è il giorno dell’onomastico. Che, per chi si chiama Marco, cade e accade il 25 aprile: san Marco evangelista. Mi ha sempre intrigato che, tra le […]

Dalla bocca al cuore

Bambini tenerezza pinterest - parola al cuore

Dio non si dimentica dell’uomo, neppure quando egli, dimenticando di essere accanto ad altri fratelli, si lascia vincere dal desiderio di dominio e di sopraffazione e si allontana da quell’immagine di Dio che il Creatore impresse dall’inizio dei tempi nel suo cuore. Dio si affianca a noi, proprio nel «punto più debole della nostra carne»[2], laddove risiede la nostra estrema fragilità.
Se la seconda persona della Santissima ha ritenuto di incarnarsi, significa che essere uomini e donne, creature del Dio Vivente è una forma di bellezza rilevante. Che la sfida della libertà di scegliere il bene e l’amicizia con Dio vale la pena di essere vissuta. Che ogni nostro istante è prezioso e non un fugace battito di ciglia, destinato a disperdersi nel nulla della vastità del tempo  che scorre, inesorabile. Questo sguardo d’amore riesce a cogliere la verità su di noi. È un re mite. La sua reggia è una stalla. Non avanza pretese, propone un riscatto impagabile ed è disponibile a pagare di persona il prezzo.
È l’unico da cui, piegando le ginocchia, l’uomo riceve la pienezza di vita e la libertà.

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