
A scuola s'imparavano a memoria le poesie di Leopardi, i canti di Dante e gli Inni Sacri del Manzoni. Cioè si ripetevano in continuazione vecchie parole, sogni sbiaditi, concetti stra-usati. I docenti della Scrittura Sacra invitano ad una memoria strana: non una ripetizione del passato. A cosa servirebbe? La memoria nella Bibbia diventa memoriale, cioè il passato non viene snocciolato a vanvera ma è come se capitasse per la prima volta. Cioè tu sei partecipe in presa diretta di un Cristo che cerca nascondiglio nel tuo petto, che s'insinua nei tuoi pensieri, che sveglia il tuo torpore. L'eucaristia! L'emozione di un Dio che ti raggiunge come sei: peccatore e schiavo, menefreghista, codardo e marcio. Sporco, splendido e irriverente. Stupito, stupido o ignavo. Non importa: Cristo entra! A volte sento le mani tremare nell'atto della consacrazione: il gesto massimo del sacerdote. Senti sulle spalle incurvate il peso del divino, la tenerezza della tua debolezza di uomo, la potenza di un mistero inafferrabile. Che ti rapisce liberandoti. Nelle tue mani sporche, il Corpus Domini. A volte mi smarrisco negli occhi di chi s'accosta alla comunione: lo stupore e l'abitudine, l'emozione e l'attesa. La noia, la malinconia e la svogliatezza. "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno" (Gv 6,51). Peccato che a questo pane ci siamo abituati: cioè non ci dice più nulla. Qualcuno balbetta un amen "in calare", qualcun altro si scoccia del disturbo, qualcuno lo imbocca come una caramella. Qualcuno ci crede davvero e, quasi, lo vedi piangere. Singhiozzare. Vedi una lacrima attraversargli lo sguardo ridente e fuggitivo. Perché questa è l'Eucaristia: lasciarsi andare, afferrare e strapazzare dall'onda di Gesù Cristo. Percorrere sentieri inediti, tracciare percorsi di fantasia, capovolgere i tuoi programmi. Chi celebra l'eucaristia si sente più libero, sa di essere uomo ma non più uomo. Sa di non meritare l'eucaristia - "O Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa..." - ma conosce quell'abbraccio che ti fa ripartire, che ti rimette in cammino, che traduce la debolezza in potenza inaudita. Chi crede nell'Eucaristia non sta con le mani giunte, ma tiene le maniche rimboccate. Se la testa è leggermente inclinata non è per deviante misticismo, ma per intraveder nelle fessure strade nuove in cui lanciarsi. Perché nel profumo di quel pane spezzato annusa la forza del sogno. Diventa un insoddisfatto. Un insofferente delle mezze misure. Uno deciso a perdere tutto pur di tentare l'avventura della nudità più povera di fronte a Dio. E quando c'è di mezzo Dio sognare è un dovere. Perché il sogno ti permette di immaginare una realtà diversa, perché impedisce di dormire. Il sogno ti sveglia, ti mette in piedi. Quando nel mondo è accaduto qualcosa di nuovo, è avvenuto grazie a dei sognatori terribili, inguaribili, che si ostinavano ad immaginare una realtà diversa. Nuova. Fuori dalla banalità.

I famosi padri del deserto egiziano ci hanno lasciato una serie di detti e di apologhi spirituali di grande suggestione. In uno di questi si ricorda il gesto stravagante compiuto da uno di loro nei confronti di un discepolo che gli chiedeva quanto intensa dovesse essere l'unione con Dio. Il maestro l'aveva fatto scendere nel Nilo e gli aveva schiacciato la testa sott'acqua. Quando, ormai disperato, il discepolo era riuscito ad emergere si era sentito apostrofare così: "Che cosa hai desiderato di più in questi istanti terribili?". "L'aria" - rispose naturalmente il discepolo. "Ebbene - concluse il maestro - devi desiderare la comunione con Dio con la stessa intensità con cui hai bisogno dell'aria che respiri".
L'eucaristia. La celebro all'alba, appena i sogni cedono il posto ai primi passi. E' un'esigenza, una passione, un'emozione. Salutiamo il sorgere del sole assieme. Io e Lui: il Gigante e il bambino. La perfezione e il peccato. L'orgoglio e la misericordia. Inginocchiato, con le mani tese a consacrare, i piedi tremanti... avverto il profumo del Pane entrare nella pelle. Il sapore del rischio. L'avventura della libertà.
Quando esco mi sembra di volare. O di correre. O di camminare.
Che voglia matta d'accendere il mondo!
Commenti
"Ecco, l'Eucarestia! Mamme, quando avete messo al mondo un figlio e lo avete stretto forte forte la prima volta fra le braccia, quali parole gli avete detto? "ti mangio tutto"! Perchè grande è stato il vostro desiderio di riprenderlo, di riformare una sola carne, in un immedesimarsi sostanziale di un amore consumante. Questa è l'Eucarestia!
Ciò che noi poveri uomini, Signore, non possiamo fare, tu lo hai fatto. Noi vorremmo dare il sangue, la vita, vorremmo morire, consumarci, rinascere, risuscitare, morire ancora... ma non possiamo farlo; tu invece, Dio di ogni cosa, hai creato l'universo perchè questo fosse e hai fatto sì che potessi impazzire d'amore ogni mattina quando la tua carne viene in me per divorare la mia, quando il tuo sangue entra nelle mie vene per bruciare il mio e per trasformare tutto il mio essere nel tuo. Ecco la comunione![...]"
Troppi preti prendono l'ora dell'eucaristia come l'ora di mautenzione in una catena di montaggio... E la gente si sta accorgendo. Per fortuna!
Signore, mantieni accesa in me la passione della prima messa...!
...noi siamo la Chiesa, mica altri, mica i preti e le suore (ANCHE loro), ma CIASCUNO "fa" la Chiesa.
«Se voi siete il suo corpo e le sue membra [cfr I Cor 12,27], sulla mensa del Signore è deposto quel che è il vostro mistero; sì, voi ricevete quel che è il vostro mistero» (Sermone 272), cioè «ricevete quello che siete, e diventate ciò che ricevete"» S. Agostino
Che fatica pregare e cantare pensando (e credendo) a ciò che si dice quando attorno a te senti solo esercizi di dizione, di intonazione o di volume della voce...
Che fatica quando nemmeno i preti ti "fanno vedere" che quel pezzettino di pane è DIO, e che loro ci credono!
Vorrei chiedere a tutti i sacerdoti che leggono questa pagina... vi prego, lasciate trasparire la vostra gioia, la vostra passione, la Sua passione, quando celebrate la Messa! E chiedete, chiedete esplicitamente ai vostri parrocchiani di entusiasmarsi con voi!
E vorrei chiedere, a tutti gli altri che leggono questa pagina, di far quel pochettino di sforzo per cercare di vivere in pieno la preghiera, di non temere di lasciarsi invadere il cuore dall'Eucarestia, di lasciarsi conquistare ed entusiasmare dal Signore! Di sostenere i preti!
Che bello incontrare quelle persone che, quando le vedi davanti all'Eucarestia, capisci che lì per loro c'è tutto!
Che bello riuscire a sorridere, a piangere, a non nascondere i propri sentimenti davanti ad un Dio che si fa pane!
Che bello capire e sentire che, lì con te a Messa, c'è una comunità di fratelli, tutti sedotti e sostenuti dallo stesso Pane!
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