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giampaolo67 Lunedì, 10 Dicembre 2018
Oggi il brano di Vangelo ci fa partecipi della guarigione del paralitico...
in verità le parole che più mi han colpito del brano sono state
"Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: ...."
Sabato Maria dice all'angelo "non conosco uomo"....
Oggi Gesù ci dice che "conosce" i nostri ragionamenti....
mi fa paura (oggi un po' meno) una frase del genere....
quante volte sono (siamo) solo esteriorità....
quante volte Gesù avrà notato la differenza tra il mio pensare e dire con il fare?
quante volte l'ho (l'abbiamo) fatta franca con il vicino di casa, il collega, l'amico. ecc. ma quante volte Gesù avrebbe potuto "smascherarci"?
Buona settimana d'avvento.
Comi Domenica, 04 Novembre 2018 | -
TV2000
Don Marco buongiorno, sono una assidua telespettatrice di tv2000 e la seguo sempre. La ammiro molto per la semplicità e la sua opera ai più sofferenti. Sono una nonna di 82 anni, la fede mi aiuta ogni giorno e vedere lei mi è di grande conforto per ogni avversità. Grazie un abbraccio
Giuseppe Domenica, 28 Ottobre 2018 | Vicenza
Carcere Due Palazzi
Grazie, Don Marco per la meravigliosa esperienza di stamane.Le testimonianze delle persone detenute e la tua riflessione mi hanno aiutato a capire e a confermare come ogni giudizio umano, dinanzi alla misericordia di Cristo, non ha alcun valore. Il giudizio uccide, come dice papa Francesco e anch'io sono caduto tante volte in questo vortice infernale E' strano, ma a quelle persone, che hanno avuto il coraggio di aprire il loro cuore, sento di voler bene. Io sto facendo del volontariato presso una struttura per anziani non autosufficienti, qui a Vicenza e, giorno dopo giorno, ma ancor prima quando assistevo mia madre, vedo sempre più chiaramente, come in un crescendo musicale, la sofferenza di Cristo crocifisso, come oggi ho visto e sentito dentro di me.
Un caro abbraccio, Giuseppe
Simone Giovedì, 25 Ottobre 2018 | Prato
Buongiorno Don Marco,
siamo Simone & Perla, marito e moglie, papà e mamma, 2 giovani dentro di 35 anni a cui ieri è stato fatto un regalo meraviglioso: partecipare al tuo intervento in Cattedrale a Prato.
Ti “conosciamo” da tempo, potremmo dire che sei quasi uno di famiglia. Diversi anni fa un caro amico di nome (Fra) David ci ha teso un piccolo tranello, suggerendoci di curiosare sul sito “Sulla strada di Emmaus”. E’ stato l’inizio della fine. Come il Talent Scout, scopritore della bellezza celata dietro l’obolo della vedova, abbiamo riconosciuto sin da subito il tesoro nascosto dietro quelle due monetine a commento della Parola. Siamo cresciuti con e grazie a te, passo dopo passo, commento dopo commento, scoprendo col tempo, grazie a Tv2000, il volto umano che si nascondeva dietro quelle parole.
Ci siamo preparati all’in-contro di Prato con con la trepidante emozione del bambino che aspetta l’inizio della partita della sua squadra del cuore. Ti siamo corsi in-contro, neanche a farlo apposta, con il punto di domanda del giovane ricco cucito sul cuore. Domanda che punta oltre, che va al di là del tratto di strada già percorso, che tiene viva la fiamma.
Siamo entrati nella Cattedrale ancora vuota ben 45 minuti prima del fischio d’inizio. Seconda fila per non dare troppo nell’occhio, panchina di sinistra.
Riguardiamo l’orologio, frastornati, alle 23h30. Cosa sia successo in quelle 3 ore, comprensive della non-banale attesa, ancora non riusciamo a capirlo. Stiamo cercando di mettere insieme i pezzi, tanti, ognuno i suoi, la vertigine e tutti i colori della serata. Forse è ancora prematuro. Ma c’è una consapevolezza in più questa mattina: erano le quattro del pomeriggio. Niente sarà più come prima per Noi.
Una “tua” frase, o meglio, una tua para-frasi di San Paolo, racconta al meglio cosa abbiamo vissuto ieri. E dipinge al tempo stesso l’immagine che trasmetti di Te: “corro perché conquistato”. Un tatuaggio che prima o poi ti “ruberemo”. Uno stile di Vita che credevamo che ci appartenesse. Ma che ieri abbiamo potuto vedere nei tuoi occhi di poeta, nella tua energia dirompete. Altra roba.
Corri: caspita quanto corri Don Marco. Con le parole, con i pensieri, nei molleggiamenti. Questo gesto bello, vivo, pieno di slancio. Corri come il giovane ricco, corri come chi, stanco di camminare, si è veramente messo a correre. Dalla nostra panchina “guardiamo l'atleta e tocchiamo con mano la passione, lo stupore, la caparbietà nascosta sotto quelle smorfie di fatica, la sofferenza dell'allenamento. Per vivere poi la gara da campione”.
Conquistato: Quanto è difficile lasciarsi conquistare. E’ più facile conquistare che essere conquistati diceva Qualcuno. Ma nei tuoi gesti, nelle tue espressioni, si tocca con mano il dilatarti fino a diventare Due, il vivere come tuoi la vita, i sogni, la creatività, del tuo Grande Amore.
Perché: Non sappiamo il per-ché lo fai. Ma il per-Chi lo fai, beh, sembra essere veramente un Tipo meraviglioso.
E allora Grazie per aver tracciato il sentiero.
E buona (Santa) Vita
Perla, Simone, Bianca & Tommaso
PaoloGiuseppe Venerdì, 19 Ottobre 2018
Carissimo Don Marco .. grazie per la prima puntata...di AVE MARIA
https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=lX3jUvcKWoQ
San Paolo VI su Maria:
Non può essere cristiano chi non è mariano
Noi abbiamo ancora una volta riaffermato il valore pastorale del culto a Maria santissima, e ricordato come Ella abbia nel disegno divino della nostra salvezza una missione specialissima, ….ci autorizza a riporre nella sua materna intercessione la nostra particolare fiducia.
Sì, Maria è operante nella sua celeste beatitudine, per la sua prevalente carità nella comunione dei Santi, in nostro favore; conosce ed ascolta le nostre invocazioni.
Questa fiducia apre ora davanti a noi il panorama del mondo, dove le scene di più urgente interesse ispirano la nostra preghiera alla Madre di Cristo, alla Madre della Chiesa,alla Regina della pace, all’aiuto dei cristiani, alla consolatrice degli afflitti, alla ispiratrice della superna Sapienza.
E allora invitiamo anche voi, Figli carissimi, a fare coro con noi nel chiedere il suo amoroso intervento presso Gesù Salvatore
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IL SANTO PADRE FRANCESCO:
VIGILARE E ….
MARIA nostra Madre
nostro rifugio
Lunedì, 12 maggio 2014 ai giovani preti fra le altre cose il Papa ha detto:
La parola vigilanza. Questo è un atteggiamento cristiano: la vigilanza. La vigilanza su se stesso: cosa succede nel mio cuore? Perché dove è il mio cuore è il mio tesoro. Cosa succede lì? Dicono i Padri orientali che si deve conoscere bene se il mio cuore è in una turbolenza o il mio cuore è tranquillo. Prima domanda: vigilanza sul tuo cuore: è in turbolenza? Se è in turbolenza, non si può vedere cosa c’è dentro. Come il mare, no? Non si vedono i pesci, quando il mare è così…
Il primo consiglio, quando il cuore è in turbolenza, è il consiglio dei Padri russi: andare sotto il manto della Santa Madre di Dio. Ricordatevi che la prima antifona latina è proprio questa: nei tempi di turbolenza, cercare rifugio sotto il manto della Santa Madre di Dio. E’ l’antifona “Sub tuum presidium confugimus, Sancta Dei Genitrix”: è la prima antifona latina della Madonna. E’ curioso, no? Vigilare. C’è turbolenza? Prima di tutto, andare là, e là aspettare che ci sia un po’ di calma: con la preghiera, con l’affidamento alla Madonna…
………………….
prima di tutto andare alla Madre:
E nei momenti difficili, è quando il bambino va dalla mamma, sempre. E noi siamo bambini, nella vita spirituale, questo non dimenticarlo mai! Vigilare su come sta il mio cuore. Tempo di turbolenza, andare a cercare rifugio sotto il manto della Santa Madre di Dio. Così dicono i monaci russi, e in verità è così.
Un bel rapporto con la Madonna; il rapporto con la Madonna ci aiuta ad avere un bel rapporto con la Chiesa: tutte e due sono Madri… Voi conoscete il bel brano di Sant’Isacco, l’abate della Stella: quello che si può dire di Maria si può dire della Chiesa e anche della nostra anima. Tutte e tre sono femminili, tutte e tre sono Madri, tutte e tre danno vita. Il rapporto con la Madonna è un rapporto di figlio… Vigilate su questo: se non si ha un bel rapporto con la Madonna, c’è qualcosa di orfano nel mio cuore. Io ricordo, una volta, 30 anni fa, ero nel Nord Europa: dovevo andare lì per l’educazione dell’Università di Cordova, nella quale io ero in quel momento vice-cancelliere. E mi ha invitato una famiglia di cattolici praticanti; un Paese un po’ troppo secolarizzato era quello. E a cena, avevano tanti bambini, erano cattolici praticanti, tutti e due professori universitari, tutti e due anche catechisti. A un certo punto, parlando di Gesù Cristo – entusiasti di Gesù Cristo!, parlo di 30 anni fa – hanno detto: “Sì, grazie a Dio abbiamo superato la tappa della Madonna…”. E com’è questo?, ho detto. “Sì, perché abbiamo scoperto Gesù Cristo, e non ne abbiamo più bisogno”. Io sono rimasto un po’ addolorato, non ho capito bene. E abbiamo parlato un po’, su questo. E questa non è maturità! Non è maturità.
Dimenticare la madre è una cosa brutta… E, per dirlo in un’altra maniera:
se tu non vuoi la Madonna come Madre, sicuro che l’avrai come suocera!
E questo non è buono! Grazie.
Non tenere Gesù lontano dal tuo cuore… e Maria ci aiuta in questo..
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