A metà degli anni '80, con una serie d'iniziative ispirate ad un unico disegno, Giovanni Paolo II allarga gli orizzonti del Pontificato nel segno della missione alle genti. Questo rilancio missionario è riassunto in un secondo motto del Pontificato formulato nell'enciclica Dominum et vivificantem (maggio 1986): "Nella prospettiva del terzo millennio, dobbiamo anche guardare più ampiamente ed andare al largo, sapendo che il vento soffia dove vuole".
Tappe d'apertura di questa stagione sono il viaggio in Africa dell'agosto 1985 e quello in India del gennaio - febbraio 1986. Tappe mature sono la visita alla sinagoga di Roma nell'aprile 1986 e la giornata di preghiera e di digiuno per la pace che si tiene ad Assisi nell'ottobre 1986, con la partecipazione di tutte le principali religioni mondiali.

Anche il dialogo con i giovani è una forma di questo "andare al largo". All'inizio il nuovo Papa vuole incontrare i giovani nelle parrocchie di Roma e ovunque lo portano i viaggi. Sarà sulla base di quell'esperienza che - in occasione del Giubileo straordinario della Redenzione (1983) e delll'Anno della gioventù indetto dall'ONU (1985) - inviterà i giovani a venire a Roma e nasceranno così le Giornate Mondiali della Gioventù.
Anche il mondo delle donne costituisce per Giovanni Paolo II una nuova frontiera: "Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna!": quest'esclamazione, degna di un innamorato, si trova nella Lettera alle donne (1995). Uguale trasporto è nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988): "I nostri giorni attendono la manifestazione di quel genio della donna che assicuri la sensibilità per l'uomo in ogni circostanza: per il fatto che è uomo!".
L'"andare al largo" comprende anche un nuovo slancio ecumenico: nel giugno 1988 Giovanni Paolo II invia dieci cardinali alla celebrazione del millennio del cristianesimo russo; quello stesso anno davanti al Parlamento europeo di Strasburgo afferma l'incompatibilità della "tentazione integralista" con la genuina ispirazione evangelica; nel 1989 compie una coraggiosa uscita verso le chiese luterane della Scandinavia.
Ma quello slancio ecumenico non trova rispondenza nei fatti, né ad Oriente né ad Occidente. La caduta del comunismo lo induce ad immaginare più facile l'incontro con le Chiese dell'Ortodossia, che invece si fa più difficile per la ripresa dei nazionalismi. Difficoltà nuove (come l'ordinazione delle donne nelle chiese anglicane) sorgono anche in Occidente.
Commenti
Nel mondo anglicano anche se c'è questa "apertura" (!????) non sembra esserci un incremento di risposte vocazionali. Anzi!
In fin dei conti è Lui che sceglie!
Faccio l'esempio emblematico del seminario di Milano: l'anno scorso, a fronte del record negativo di ordinazioni (12), si è avuto se non il record, quanto meno, un buon numero di ingressi (una quarantina).
Il grande cambiamento è in altri numeri. Fino a poco tempo fa, chi voleva farsi prete partiva da casa sua a sette,otto,nove anni per entrare in seminario e ne usciva a 25 prete. Ora, innanzitutto, da noi il seminario non esiste più, sostituito da un cammino differenziato per età per gli aspiranti non residenti con incontri mensili in seminario e la collaborazione dei preti delle parrocchie d'origine. Poi, molti entrano in seminario anche molto dopo i 19 anni, con esperienze universitarie o lavorative alle spalle.
E questo non posso considerarlo, aprioristicamente, un male. Forse, in un tempo così complicato, Dio vuole che i suoi servi siano, prima di tutto, "intrisi" di umanità...
Io non mi pongo tanto questo problema, ma mi son sempre chiesta perchè il sacerdozio sia solo per gli uomini.
Non polemicamente, ma proprio per capire... Qualcuno mi può illuminare?
E Cristo ha calcato la nostra terra come un uomo qualsiasi, ma inequivocabilmente come un uomo.
Poi, il magistero ha, più di tutto, insistito sulla complementarietà di maschio e femmina e sulla peculiarità di ciascuno.
Per cui, da un lato, le prospettive femminili, anche all'interno della gerarchia ecclesiastica propriamente detta, si sono notevolmente e tangibilmente allargate, mentre, dall'altro, non si è ritenuto necessario un cambiamento del ministero sacerdotale, temendo anche di incappare in quelle "degenerazioni - scimmiottamenti" di cui si erano rese protagoniste certe correnti del femminismo.
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