
L’indipendenza polacca è stata proclamata soltanto un anno e mezzo prima, l’11 novembre 1918; per più di un secolo il Paese è stato diviso tra i suoi tre potenti vicini: Russia, Prussia e Austria, ma ora, finalmente, i polacchi sono liberi di ricostruire la loro patria distrutta dalla guerra. L’indipendenza, purtroppo, porta con sé molti problemi. La Polonia appena risorta entra subito in guerra con l’Unione Sovietica e, tre mesi dopo la nascita di Wojtyla, l’Armata Rossa è alle porte di Varsavia, da dove è respinta all’ultimo momento in una storica battaglia detta “il miracolo della Vistola”che si conclude con la vittoria il giorno della festa dell’Assunzione di Maria.
Gravi difficoltà economiche ostacolano, poi, lo sviluppo del paese, prevalentemente agricolo; un altro fattore complica ulteriormente la situazione: il cattolicesimo, sebbene abbia plasmato la nazione, non è l’unica religione post-1920, ad Est ci sono molti cristiani ortodossi, ad Ovest alcune comunità luterane, mentre il dieci per cento della popolazione è di religione ebraica.
Il padre Karol ha prestato servizio nell’esercito imperiale austro-ungarico e al tempo della nascita del futuro papa è ufficiale amministrativo dell’esercito polacco; la madre Emilia, d’origine lituana, è di modestissime origini – la sua famiglia è composta da artigiani: la madre era figlia di un sellaio, il padre figlio di un calzolaio – e di salute cagionevole. La coppia, unita dal vincolo del matrimonio nel 1904, ha già un figlio, Edmund, che nel 1920 ha 15 anni.
Il primo Wojtyla di cui si trova traccia negli atti parrocchiali della parrocchia di San Bartlomiej, a lungo frequentata dai Wojtyla, è un certo Maciej, nato nel 1765. Nel registro della chiesa, i Wojtyla sono registrati come hortolani (“piccoli agricoltori”).
Wadowice è una piccola cittadina, dove ognuno conosce tutti gli altri. Ci si ricorda ancora delle tragedie che hanno colpito la famiglia Wojtyla: ha passato brutti momenti, perché papà Karol è stato congedato dall’esercito con una piccola pensione. Quando, poi, il piccolo Karol ha circa 9 anni, la madre muore, a 45 anni, dando alla luce una bambina nata morta alla quale si è dato il nome di Olga. Sul certificato di morte, redatto dal medico di famiglia, si legge: “Myocarditis nephritis”.
Tre anni dopo la morte della madre, Edmund, che si è laureato in medicina e svolge il tirocinio in un ospedale a Bielsko, prende la scarlattina da una ragazza di nome Anna che ha vegliato una notte intera incurante del rischio di contagio e muore. Karol entra al ginnasio maschile Marcìn Wadowìte di Wadowice nel 1931: il giovane Wojtyla riesce bene soprattutto nelle lingue antiche e moderne e in filosofia; meno bravo in storia, chimica e fisica. Nell’autunno 1938 Karol comincia a studiare lingua e letteratura polacca, poesia e drammaturgia presso l’Università Jagellonica di Cracovia, fondata nel 1364 da Casimiro il Grande, una delle più antiche università del mondo, la seconda dell’Europa centrale dopo quella di Praga, ed è uno dei fondatori del gruppo teatrale studentesco “Studio 39” che rimane attivo fino a quando, nel 1941, si trasforma nel Teatro Rapsodico. Ama lo sport, si dimostra un portiere robusto e tenace e ama nuotare nella corrente veloce del fiume Skawa, ma soprattutto ama sciare.
Durante l’occupazione tedesca della Polonia, iniziata il 1° settembre 1939, nel corso della seconda guerra mondiale, il futuro successore di Pietro lavora in una cava di pietra di Zakrzowek che dipende dall’industria chimica Solvay. Poiché la fabbrica è considerata d’importanza militare, i lavoratori beneficiano di un timbro speciale stampato sulla carta d’identità, una possibilità in più per non morire di fame ed evitare la deportazione in Germania, nel Reich.

Commenti
Nessuno mette in dubbio la validità (più o meno condivisibile) della sue affermazioni. Si rileva soltanto lo stile martellante che non appassiona a commentare in alcuna maniera le sue contestabili affermazioni.
Chi ha orecchie per intendere intenda.
La verità (sia detto senza iattanza) è che siete spiazzati e non sapete come replicare...
presso il portale cattolico www.cattolicesimo.eu, è disponibile la bellissima omelia del Rev. Don Ugo Carandino, dell'IMBC, del 20 luglio 2008, 10a dopo Pentecoste.
Tema dell'omelia:
"La preghiera eleva lo spirito a Dio"
La medaglia miracolosa.
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Buon ascolto e buona settimana p.v.
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Note tecniche per l'audizione on line:
www.cattolicesimo.com/.../noteTecniche.htm
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