Ha la passione dell'imprevisto. È un Dio in agguato

Ferragosto alle spalle, l’estate pure. Qualcuno potrebbe obiettare: le vacanze continuano. Ed avrebbe ragione. Ma visto il meteo (ieri notte 12° a casa mia! appena fuori Milano) e per il fatto che io le mie le ho concluse da un paio di settimane… allora posso ripetere che l’estate è finita, chiusa… Anche se nei prossimi giorni il caldo tornerà e farà felici un po’ tutti quelli che sono via e qualcuno tra quelli che ormai sono a casa. Io spero di avere ancora qualche giorno a disposizione per correre i miei lunghi con un clima fresco. Egoista? Assolutamente sì… Però a me basta qualche ora in qualche giorno (ieri sono riuscito a correre 16k a 5’10” senza fare troppa fatica e con gli ultimi chilometri a 4’20″… chiudendo bene la mia settimana), per il resto che faccia caldo quanto deve.

 

Berlino è la prossima tappa del mio viaggio. Se guardo solo a me stesso. Ma prima, fra appena 10 giorni, c’è la The North Face Ultra Trail du Mont Blanc. Con tutta la squadra Gazzetta ormai a rifinire la preparazione, sopratutto a base – ora – di riposo e relax. Devono caricare le batterie in vista di 165 km spettacolari ma durissimi, Cristina, Andrea, Armando e Ugo lo sanno meglio di me e nei prossimi giorni posterò alcune loro note, la prima con Cristina che ci guida all’interno del percorso, a spiegarci dove e come seguire la corsa e vivere giornate eccezionali anche da spettatori e da turisti.

Loro preparano la loro montagna.E il mio don Camillo, cioé don Marco Pozza, il prete runner che si allena per la sua prima maratona di New York continua a correre su e giù per le montagne. Nei giorni scorsi si allenava in Trentino, sull’Altopiano di Lavarone. E l’ha raccontato nel suo ultimo post – conoscendolo, sono certo che ormai abbia in caldo il successivo con le note di questo folle Ferragosto – tra corsa e birra.

Io ho soltanto fatto il biglietto. Posso dire e scrivere che anche quest’anno sarò a NY la prima settimana di novembre. Se correrò o meno lo scoprirò nelle prossime settimane, anche perché ora – da giornalista e da appassionato – mi piacerebbe scoprire la maratona della grande mela da dentro, da volontario. O comunque da cronista, per capirla al meglio e per raccontarla, per seguire il mio/nostro don Marco ed emozionarmi ancora una volta e in un modo diverso. Oggi io riposo, solo nanna e lavoro. Domattina il programma prevede un altro tentativo sui 25-26 chilometri, al mattino lungo il fiume Adda… se qualcuno non ha proprio nulla da fare potrebbe anche aggregarsi. L’orario? Credo intorno alle 8.30 sempre al traghetto di Imbersago, oppure sotto il ponte di Paderno d’Adda. Il ritmo? credo sui 5’20”.

Che lo faccia oppure no, il prossimo post conterrà anche la mia tabellina, stavolta fatta in casa, di avvicinamento a Berlino. Tra allenamenti, tapasciate, The Run by Powerade con la Gazzetta (sabato 4 a Jesolo, domenica 12 a Vigevano: devo scoprire se potrò esserci…) e gli ultimi lunghi. Ora basta, devo tornare a studiare le pagine di un libro sulla corsa (ve ne parlo nei prossimi giorni) che in queste settimane ho alternato agli altri da… vacanza.

 


NOTA – E’ possibile commentare questo post anche sul blog di Manlio Gasparotto cliccando qui.

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